“Nelle Commissioni Ambiente e Agricoltura del Senato è stato incardinato il disegno di legge sul consumo di suolo, proveniente da Montecitorio. E’ stato associato a 4 altri disegni di legge, tra i quali quello di cui sono prima firmataria, che presentano tutti aspetti interessanti e complementari. Per questo credo che la discussione sarà interessante e che sarà possibile arricchire il testo Camera”.
Lo ha detto la senatrice Laura Puppato, capogruppo del Pd nella Commissione Ecomafie e relatrice per la Commissione Ambiente.
“Il disegno di legge sul consumo di suolo – ha spiegato Puppato – si muove in un preciso contesto europeo di normative finalizzate a bloccare il degrado e a salvaguardare il territorio. Gli altri 4 disegni di legge presentano ciascuno proposte interessanti. Il disegno di legge di cui sono prima firmataria pensa anche alla perequazione urbanistica, alla compensazione e mitigazione dell’inquinamento delle città, con l’individuazione di una ‘cintura verde’ intorno ai centri abitati e alla nascita di ecoquartieri. Il disegno di legge De Petris punta al coordinamento delle politiche di sviluppo con quelle di tutela del paesaggio e al monitoraggio del consumo di suolo da parte dell’Istat; il disegno di legge Casaletto è impostato soprattutto sull’importanza del paesaggio agrario; il disegno di legge Ruta è finalizzato alla gestione sostenibile del suolo e alla conservazione delle sue capacità di svolgere una funzione economica, ambientale, sociale e culturale, anche per la sicurezza alimentare. Credo – conclude Puppato – che ci siano spunti interessanti per completare il lavoro fatto dai colleghi deputati e per questo svolgeremo anche audizioni”.
RUTA (PD): TESTO UNICO ENTRO L'ESTATE. “Dopo le audizioni – ha aggiunto il senatore del Pd Roberto Ruta - si passerà all’esame congiunto dei disegni di legge per giungere a un testo unico entro l’estate. La necessità di approvare il testo nel più breve tempo possibile è resa ancora più urgente dai dati che segnalano come ogni giorno in Italia vengano consumati 55 ettari di terreno per usi diversi dall’agricoltura: per questo definire il suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile è il primo passo per garantire tutela giuridica da parte del nostro ordinamento. Il testo va arricchito in questo senso e vi è inoltre la necessita di scelte più forti e coraggiose. L’obiettivo è proteggere il nostro suolo, promuovere l’attività e le filiere agroalimentari che rappresentano la più grande occasione per l’economia del nostro Paese e rafforzare l’export attraverso il made in Italy”.
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