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Ddl delega appalti, ANIE: iter in due provvedimenti per i settori ordinari e speciali

La Federazione suggerisce di prevedere due provvedimenti distinti, uno per i settori ordinari e uno per i settori speciali, da recepire in modo autonomo e autosufficiente, evitando la tecnica del rinvio

martedì 29 settembre 2015 - Redazione Build News

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“Il cambio di rotta sulla Legge Delega degli Appalti, che fino a pochi giorni fa prevedeva l’emanazione di un unico Decreto di modifica dell’attuale Codice degli Appalti, oggi sostituito – tramite un emendamento - dalla previsione di due diversi provvedimenti da adottarsi in due momenti diversi, ci lascia perplessi”.

Lo spiega in una nota il direttore generale di Anie Federazione, Maria Antonietta Portaluri, osservando che “la modifica procedurale non deve rappresentare un ostacolo alla riscrittura dell’intera disciplina del sistema degli appalti, riforma di cui il nostro sistema necessita ormai da molti anni. In particolare, recepire in un primo momento soltanto le Direttive, senza operare una riforma completa ed organica del Codice, potrebbe comportare il fatto di non intervenire in tempi brevi e in maniera puntuale su istituti rilevanti quali il sistema di qualificazione degli esecutori dei lavori pubblici.”


REVISIONE DEL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE DEGLI OPERATORI ECONOMICI. “Le numerose modifiche intervenute di recente su quest’ultimo tema - prosegue Portaluri - hanno messo in risalto la necessità di una revisione del sistema di qualificazione degli operatori economici che tenga conto del ruolo sempre crescente dell’innovazione tecnologica nelle costruzioni. Le tecnologie oggi, in particolare quelle elettrotecniche ed elettroniche, costituiscono il driver di crescita principale nei processi di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico. Oggi l’edificio non può più essere visto come solo e semplice involucro, perché l’evoluzione ci porta verso un “sistema” in cui i diversi impianti tecnologici evolvono e si integrano tra loro e con lo spazio in cui sono inseriti. Senza un’adeguata infrastruttura tecnologica non è possibile né progettare né realizzare gli edifici e le città del futuro.”

PREVEDERE DUE PROVVEDIMENTI DISTINTI, UNO PER I SETTORI ORDINARI E UNO PER I SETTORI SPECIALI. Secondo Anie “ripensare gli appalti in chiave moderna significa quindi creare una domanda pubblica qualificata, innovativa e sostenibile. Ciò può avvenire solo riconoscendo il valore delle lavorazioni specialistiche, in particolare nell'ambito della revisione del sistema di qualificazione (SOA) – conclude il Direttore Generale Portaluri. - Se, come pare, si vuole percorrere la strada del Decreto di recepimento delle Direttive per rispettare i tempi imposti dalla Commissione, sarebbe auspicabile prevedere due provvedimenti distinti, uno per i settori ordinari e uno per i settori speciali, da recepire in modo autonomo e autosufficiente, evitando la tecnica del rinvio. L’attuale parte III del Codice degli appalti infatti, attraverso la tecnica del rinvio alle norme contenute nella parte II sui settori ordinari, richiama l’applicazione di norme che difficilmente si adattano alle attività specialistiche dei settori speciali, con assimilazioni che, lungi dall’agevolare gli operatori, hanno finito per gravare sulle imprese con formalismi e vincoli ulteriori rispetto a quanto disposto dal diritto comunitario, incidendo negativamente sulla competitività delle imprese stesse nell’ambito del mercato europeo”.

Leggi anche: “Ddl delega appalti, l'Oice chiede di intervenire sugli affidamenti in house a livello locale

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