Abolizione dell'incentivo del 2% per la progettazione interna alla pubblica amministrazione: è questa una delle novità che emergono dai lavori della commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera, che ha approvato una serie di emendamenti al disegno di legge di delega per il recepimento delle nuove direttive Ue sugli appalti.
La commissione ha concluso in nottata i lavori e ora il ddl va all'esame dell'Aula della Camera per poi passare all'ultimo vaglio del Senato.
STOP ALL'INCENTIVO PER I PROGETTISTI INTERNI ALLA PA. Uno degli emendamenti approvati esclude l’applicazione degli incentivi alla progettazione per i dipendenti pubblici. “La Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera e in particolare la relatrice On. Mariani hanno dato ascolto agli stakeholder e al mercato, accogliendo nel nuovo Codice le priorità evidenziate dagli operatori del settore”, commenta con soddisfazione il Presidente di Fondazione Inarcassa, Andrea Tomasi.
“E’ il primo passo verso una netta distinzione tra i compiti degli impiegati pubblici e quelli dei liberi professionisti e delle società di ingegneria. In questo modo – sottolinea Tomasi - si rimuove una gravosa discrasia, che ha sempre generato confusione tra i ruoli di controllore e controllato. E’ un tema cruciale che impatta inevitabilmente sulla trasparenza dell’azione amministrativa, sulla qualità delle opere, sui costi nonché sui tempi di realizzazione”.
OICE: COSÌ PIÙ MERCATO E QUALITÀ DELLA PROGETTAZIONE. Soddisfatta anche l’Oice, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura: “come Associazione – dichiara il Presidente Patrizia Lotti - non possiamo che plaudire al lavoro svolto dai due relatori e dalla Commissione, di intesa con il Governo, perché vediamo realizzati due obiettivi fondamentali che da anni l’OICE sta portando avanti: la revisione del ruolo delle stazioni appaltanti verso attività di programmazione e controllo e la limitazione dell’appalto integrato. Sono due elementi che assicureranno maggiore qualità della progettazione, più mercato ai progettisti e la riduzione di prassi distorsive della concorrenza.”
Sul tema dell’incentivo del 2% ai tecnici delle Pubbliche Amministrazioni - dice Patrizia Lotti - “se è corretta la lettura che abbiamo fatto degli emendamenti approvati sul testo non ufficiale, si tratta di una vera e propria vittoria, direi storica visto che è dai tempi della Legge Merloni che chiediamo con forza che questo incentivo venga spostato su programmazione e controllo anche per dare maggiore efficacia ed efficienza alla spesa in opere pubbliche; vedere scritto a chiare lettere che il 2% verrà destinato, testualmente, alla programmazione della spesa per investimenti, alla predisposizione e al controllo delle procedure di bando e di esecuzione dei contratti pubblici, di direzioni lavori e ai collaudi, con particolare riferimento al profilo dei tempi e dei costi, con esclusione di applicazione degli incentivi alla progettazione, è per noi motivo di grande soddisfazione.”
LIMITI ALL'APPALTO INTEGRATO. Anche sui limiti all’appalto integrato l’OICE è particolarmente soddisfatta: “anche in questo caso - afferma Patrizia Lotti - la norma approvata in Commissione conferma l’impostazione del Senato e chiarisce espressamente che è escluso l'affidamento dei lavori sulla base di progettazione di livello preliminare, mettendo fine alla dispendiosa prassi delle centinaia di progetti definitivi presentati in gara, con spreco di risorse e di tempo; anche la regola per cui di norma si va in gara con il progetto esecutivo, specificando che ciò deve avvenire in particolare per le opere puntuali, è elemento di grande rilievo e valenza, unitamente agli equilibrati limiti per il ricorso all’appalto integrato. L’auspicio è che in Aula tutto ciò possa essere confermato.”
RIFORMA DEGLI APPALTI IN DUE FASI. È stato inoltre approvato l'emendamento dei relatori che divide in due fasi la riforma degli appalti: entro il 18 aprile 2016 è previsto il varo del decreto legislativo per il recepimento delle tre direttive europee, con abrogazione delle parti del Codice Appalti non in linea; entro il 31 luglio 2016, dovrà essere varato un secondo decreto legislativo con il riordino completo del Codice attualmente in vigore, e con i principi di recepimento delle direttive di cui al precedente decreto.
Questo secondo decreto abrogherà in via definitiva il Codice e il regolamento attuativo. Il nuovo Codice sarà attuato attraverso linee guida dell'Autorità nazionale anticorruzione e del ministero delle Infrastrutture, sottoposte al parere delle commissioni parlamentari competenti.
CANCELLATO L'OBBLIGO DI PUBBLICITÀ DI BANDI E AVVISI DI GARA SUI QUOTIDIANI. È stato accolto anche l'emendamento che elimina l'obbligo di pubblicità di bandi e avvisi di gara sui quotidiani, con rimborso a carico dell'aggiudicatario. L'abolizione dell'obbligo scatterà dal 1° gennaio 2016.
SOCIETÀ CONCESSIONARIE, SALTA L'OBBLIGO DI ASSEGNARE TUTTI GLI APPALTI CON GARA. Via libera inoltre all'emendamento sull'obbligo per le concessionarie autostradali di affidare con gara l'80% dei lavori. Salta quindi l'obbligo – che era previsto nella versione del testo licenziata dal Senato – per le società concessionarie di assegnare tutti gli appalti con gara: l'in house sarà quindi consentito per lavori e servizi di importo oltre i 150.000 euro. La norma comunque non sarà subito operativa.