“Per proteggere le migliaia di operatori italiani del settore del serramento e i privati italiani che investono ancora nella casa come bene essenziale, mi impegno a presentare una proposta di legge legata alle misure di riqualificazione energetica (cosiddetto eco-bonus) basata sulla tutela del comparto italiano dei serramenti sul modello francese, unitamente ad un subemendamento alla legge di stabilità che determini il riconoscimento del vantaggio degli ecobonus attraverso il rispetto di principi e criteri di sostenibilità ambientale ed economica, subordinando gli aiuti di Stato ad una certificazione a tutela degli operatori italiani”.
Lo ha detto l’on. Nunzia De Girolamo (FI) in occasione di un recente incontro con l’Azzurro Group.
INTERROGAZIONE. L’on. De Girolamo aveva già rivolto il 1° ottobre una interrogazione, cofirmata dal collega Renato Brunetta, rivolta ai ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze su “quali iniziative si intendano intraprendere a tutela delle imprese e degli artigiani dell'edilizia nazionale, e nello specifico, se i Ministri interpellati intendano valutare la possibilità di adottare un sistema simile a quello previsto attualmente in Francia, in merito alla certificazione delle aziende riconosciute”.
IL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE ANFIT. L'intervento della deputata di Forza Italia ha trovato l'appoggio di Anfit, l'Associazione nazionale per la tutela della finestra made in Italy, che ha messo a punto un sistema di qualificazione del mercato che consiste di:
- un sistema volontario di controllo della produzione dei serramenti verificato dagli Organismi associativi;
- un controllo da parte di Adiconsum in qualità di Ente Paritetico di vigilanza del mercato;
- una garanzia assicurativa in capo ad Anfit che tutela il cliente in termini di Responsabilità Civile Prodotto e di Rimpiazzo di prodotto.
Si tratta di un sistema di qualificazione assimilabile al francese RGE che impone la regolarità fiscale e contributiva delle aziende. Tuttavia tutto ciò non basta perché in Italia mancano i controlli effettivi in edilizia e in particolare per i lavori di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica che permettono ai committenti le detrazioni fiscali rispettivamente del 50% e del 65%. Una mancanza di controlli che favorisce l’abusivismo e le incursioni di chi non è in regola.
A ciò si aggiunge il fatto che le aziende estere possono fatturare senza Iva (in reverse charge), grazie a uno stolido meccanismo comunitario che incita i rivenditori ad acquistare all’estero consentendo loro una maggiore liquidità rispetto agli acquisti in Italia. Senza parlare della ritenuta d’acconto dell’8% sui bonifici versati dai beneficiari delle detrazioni fiscali che toglie liquidità ai serramentisti e ai rivenditori italiani e che non esiste per i bonifici fatti da privati alle aziende che fatturano dall’estero.
LE PROPOSTE. L'Associazione propone di:
- stabilizzare fino al 2020 gli attuali incentivi dell’eco-bonus e del bonus casa;
- creare in parallelo un percorso virtuoso della certificazione delle prestazioni in opera obbligatorio sul modello francese RGE assieme ai Ministeri competenti, all’Enea quale Organismo tecnico, gli Enti Terzi tramite Accredia e le Associazioni di categoria interessate;
- eliminare la ritenuta d’acconto dell’8% sui bonifici bancari effettuati dai beneficiari delle detrazioni.