La decarbonizzazione dell'edilizia è un tema centrale nella road map europea per raggiungere la decarbonizzazione del continente al 2050.
Quello delle costruzioni è sicuramente uno dei comparti che produce più emissioni inquinanti. Secondo l'ultimo rapporto sulla qualità dell’aria pubblicato dall’OMS quasi l’intera popolazione mondiale (99%) respira aria che supera i limiti di qualità dell’aria suggeriti dall’OMS. Minacciando, così, la propria salute.
L'impatto del settore edilizio
Dal report dell’OMS, emerge che l’edilizia è responsabile del 39% dell’inquinamento globale con i rifiuti edili (C&D), spesso tossici e nocivi che rappresentano oltre 1/3 di tutti i rifiuti prodotti in Europa. Nei territori situati in prossimità dell’industria del cemento, inoltre aumenta il rischio di tumore. L’edilizia risulta anche responsabile del 36% del consumo globale di energia elettrica e di 1/3 del consumo globale di acqua potabile; favorendo i cambiamenti climatici ed eliminando 35 ettari al giorno di suolo.
In un recente articolo avevamo anche parlato dell'impatto dell'inquinamento atmosferico in Italia considerata fanalino di coda in Europa. Anche qui da noi tra i comparti che più contribuiscono alle emissioni inquinanti vi è quello edilizio responsabile del 40% delle emissioni proviene dal comparto costruzioni. Basti pensare che le sole province di Milano e Varese contengono il 3,2 % degli edifici italiani, e sono quindi responsabili dell’1,3% delle emissioni totali di CO2 nel nostro Paese. Attualmente le due provincie usate come esempio, producono 43,5 kgCO2eq/m2anno, oltre 1 milione e 300 mila tonnellate di CO2eq che contribuiscono quindi all’effetto serra e ai cambiamenti climatici.
Blocchi realizzati con microalghe
Smettiamo di costruire? Assolutamente no, Lungi da me demonizzare uno dei settori che più incide a livello economico sul PIL di uno stato e che contribuisce a creare centinaia di migliaia di posti di lavoro. Quello che è necessario fare in questo periodo storico è virare verso tecnologie e prodotti costriuttivi sostenibili. Ne è un esempio la novità presentata alla Biennale di Architettura di Chicago dallo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill (SOM): il noto come Bio-Blocks™, un sostituto del cemento a base di alghe per produrre mattoni.
Il Bio-Block è prodotto utilizzando microalghe, che sequestrano naturalmente l'anidride carbonica e subiscono un processo di biocementazione fotosintetica in attesa di brevetto. Se implementata su larga scala e utilizzata ovunque come sostituto dell’edilizia, questa alternativa ha il potenziale di ridurre le emissioni globali di CO2 fino all’8%. Il materiale è in fase di valutazione ma è disponibile per progetti specifici come sostituto diretto delle unità di muratura in calcestruzzo (CMU) ad alta intensità di carbonio utilizzate nelle costruzioni moderne.
L'installazione al The Mews nel Fulton Market District
L'installazione che si può ammirare presso il The Mews nel Fulton Market District si presenta come una spirale di mattoni costruita utilizzando metodi di muratura tradizionali. Solo per la parete a spirale, l’uso di Bio-Blocks invece del calcestruzzo standard comporta una riduzione delle emissioni di carbonio di una tonnellata.
La semplicità della struttura punta a richiamare l'attenzione dei visitatori sul prodotto alla base dell'installazione ovvero i mattoni realizzati con l'uso di Bio-Blocks. Inoltre, i visitatori della biennale possono camminare attorno al muro e osservare la sua risposta a fattori ambientali come il vento e l'umidità.
Credits Photo: Dave Burk/SOM