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Decreto Aiuti quater, OICE: la disciplina del Superbonus 110% è un esempio lampante di non-certezza del diritto

Oltre allo sblocco dei crediti ad oggi incagliati, è necessario assicurare ai tecnici la certezza che gli interventi per i quali hanno lavorato e stanno lavorando vadano a buon fine

venerdì 2 dicembre 2022 - Redazione Build News

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“Per il Superbonus urgenti sblocco delle cessioni dei crediti e certezze per i tecnici”. E’ questo il senso dell’intervento che l’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, ha svolto al Senato nel corso dell’audizione indetta dalla Commissione Bilancio sul decreto-legge 176/2022 (Aiuti quater) che all’articolo 9 interviene sulla disciplina del Superbonus.

E’ il Presidente Giorgio Lupoi a riassumere i contenuti della posizione dell’Associazione sul testo all’esame del Parlamento: “Nell’apprezzare il fatto che il Governo abbia deciso di intervenire con misure, certamente migliorabili, a favore di imprese e cittadini, per quanto ci riguarda più da vicino abbiamo fatto presente, analogamente ai colleghi dell’Ance e del mondo professionale, che occorre intervenire con determinazione sull’articolo 9 che detta disposizioni sul superbonus perché la situazione in cui versano le società di ingegneria e architettura, gli studi e i professionisti è assolutamente drammatica. Sia noi sia le imprese abbiamo assoluto bisogno di un intervento che sblocchi immediatamente la cessione dei crediti fiscali per tutti i cantieri già avviati e che siano assicurate le medesime condizioni per i cantieri che si apriranno a valle delle progettazioni di cui alle nuove CilaS che siamo stato costretti a presentare in fretta e furia entro lo scorso 25 novembre”.

Il Direttore Generale dell’OICE, Andrea Mascolini nel corso dell’audizione ha sottolineato come “preso atto che la disciplina del superbonus è un esempio lampante di non-certezza del diritto che ha causato e causa ancora oggi gravi criticità agli operatori del settore, oltre allo sblocco dei crediti ad oggi incagliati, è necessario assicurare ai tecnici la certezza che gli interventi per i quali hanno lavorato e stanno lavorando vadano a buon fine e, nella malaugurata ipotesi che per le CilaS presentate in questi giorni non si arrivi alla realizzazione dei lavori entro fine 2023, che vi sia una qualche forma di ristoro a fronte dei tanti impegni presi, a partire, ad esempio, dai costi sostenuti per la stipula delle assicurazioni.”

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