Federbeton, la Federazione di Confindustria che rappresenta la filiera del cemento e del calcestruzzo, chiede al Governo e al Parlamento di riconsiderare i criteri di accesso alle misure di sostegno, previste nel Decreto Legge “Bollette”, dal quale è escluso il comparto del cemento a causa di criteri non più attuali. Sebbene, infatti, alcuni settori industriali altamente energivori siano coperti dagli aiuti previsti dal Decreto, è necessario che quelli fortemente esposti alla concorrenza internazionale vengano urgentemente inclusi, per evitare distorsioni che penalizzerebbero ulteriormente l’industria italiana.
Il recente aumento dei prezzi dell’energia elettrica, causato dall’aumento dei prezzi del gas, mette a dura prova l’industria ad alto consumo energetico con conseguenze disastrose sulla tenuta di comparti strategici per il Paese, che generano occupazione e valore per il sistema produttivo nazionale. In questo contesto, la proposta di destinare 600 milioni di euro per le imprese energivore non appare del tutto efficace in quanto i beneficiari sono stati individuati sulla base di Linee Guida UE sugli aiuti di Stato definite nell’ormai lontano 2019, prima quindi dei rivolgimenti internazionali che hanno mutato profondamente il quadro nazionale e mondiale. Da allora, infatti, lo scenario economico è profondamente mutato: basti pensare che le importazioni di cemento in Italia sono aumentate del 600%, rendendo il comparto ancora più esposto alla concorrenza internazionale.
Preoccupazione per l’esclusione del comparto dal provvedimento
«È necessario un intervento immediato per correggere le distorsioni introdotte da un criterio non più attuale. Le attuali regole europee escludono settori energy intensive fortemente esposti alle importazioni, come quello del cemento, dalla possibilità di accedere agli aiuti, penalizzandoli rispetto ai competitor internazionali. Occorre un’azione tempestiva a livello europeo per allargare la lista dei settori eleggibili entro il 2025 e, nel frattempo, adottare misure nazionali di sostegno per le industrie energivore esposte alla concorrenza globale», dichiara Stefano Gallini, Presidente di Federbeton.
Le normative ambientali europee, come l’ETS e il CBAM, rappresentano un impegno importante per le imprese del settore, che si trovano a investire nella decarbonizzazione dovendosi allo stesso tempo fare carico di uno svantaggio competitivo rispetto ai Paesi extra-UE, dove i costi dell’energia e gli obblighi di riduzione delle emissioni sono significativamente inferiori se non inesistenti.
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