L'Assemblea del Senato ha oggi approvato con modifiche e un diverso titolo il ddl 2401, conversione in legge del decreto-legge 27 settembre 2021, n. 130, recante misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale. Il testo passa all'esame della Camera.
Sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 1.100, 3.0.8 (testo 4), che reca misure per aumentare la liquidità dei mercati dell'energia e ridurre i costi delle transazioni; 3.0.11, che modifica la legge n. 55 del 2021, inserendo disposizioni sulla resilienza a garanzia della sicurezza del sistema energetico; 4. 1 (testo 2 corretto), 4.2, 4.5 (testo 2 corretto) sulla definizione dei piani di studio e delle modalità attuative dei corsi di specializzazione in pedagogia e sostegno didattico. Approvati anche l'emendamento di modifica del titolo e la proposta di coordinamento della Commissione.
Il relatore, sen. Gianni Girotto (M5S), ha evidenziato che il Governo è intervenuto tempestivamente, stanziando 3 miliardi di euro per contenere l'impatto dell'aumento dei prezzi di elettricità e gas sulle bollette di famiglie e imprese. L'impennata generale dei prezzi delle materie prime, dovuta a difficoltà di approvvigionamento legate alla pandemia, ha messo in luce la vulnerabilità energetica dell'Italia che rischia più di altri Paesi europei una perdita di competitività e un aumento dell'inflazione. Il relatore ha sottolineato che l'aumento dei prezzi è stato contenuto grazie agli impianti di fonti rinnovabili: occorre superare il sistema, inquinante e centralizzato, incentrato sul fossile, e passare a un mercato trasparente e concorrenziale delle rinnovabili per il quale manca però una normativa.
“Avremmo voluto tutti fare di più su questo provvedimento”, ha dichiarato Girotto nel suo intervento in Aula. “Non sono passate una serie di proposte emendative che avrebbero contribuito a migliorare il testo e soprattutto a sostenere strutturalmente i cittadini utenti e le imprese, quali: l’estensione delle agevolazioni relative alle tariffe elettriche riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati, la riduzione dell’aliquota IVA al 5% per ulteriori tipologie di utenti, gli interventi sugli oneri generali di sistema, la concessione di garanzie da destinare alla realizzazione delle comunità energetiche, le detrazioni sulla realizzazione di accumuli, fino all’esenzione del canone per le occupazioni con cavi e condutture per i venditori di energia elettrica e gas.
Comprendiamo che in questo momento dell’anno le risorse necessarie per l’attuazione di queste misure risultino scarse o quasi nulle, ma, visto l’approssimarsi dell’apertura della sessione di bilancio, non possiamo che auspicare che il Governo voglia tenerle in considerazione. Da molte di queste proposte dipendono realmente la transizione ecologica, la tutela dei soggetti vulnerabili, la riduzione della dipendenza energetica del Paese, il contenimento delle tensioni sui prezzi dell’energia, la crescita economica del Paese, la ricerca e l’innovazione tecnologica.
Leggi anche: “Caro-bollette, in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge”