Inserire anche le unità di micro-cogenerazione tra gli impianti incentivati dal decreto sulla certificazione dei generatori di calore ad uso domestico (cd. “Decreto Caldaiette”), in via di predisposizione da parte del ministero dell'Ambiente.
Lo chiede assoRinnovabili con una lettera inviata al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.
Accogliendo con “estremo favore” l’iniziativa del ministero dell'Ambiente volta a incentivare la sostituzione delle caldaie più obsolete e fuori norma, attraverso l’emanazione del “Decreto Caldaiette”, assoRinnovabili propone nella lettera – IN ALLEGATO - “di inserire anche le unità di micro-cogenerazione tra gli impianti incentivati dal Decreto, nella convinzione che la diffusione di questa tecnologia potrebbe ridurre o addirittura evitare le sopra citate sanzioni UE alle Regioni italiane coinvolte”. Nel 2016 “in ben 32 capoluoghi di provincia le emissioni di PM10 hanno superato per più di 35 giorni i 50 μg/m3, con picchi tra i 70 e gli 80 giorni in diverse città della Pianura Padana”. Si tratta “di una situazione molto critica per il nostro Paese, che potrebbe condurre”, ricorda assoRinnovabili, “a una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea nell’ambito della Direttiva 2008/50/CE (qualità dell’aria-ambiente), con conseguenti pesanti sanzioni economiche”.
Secondo l'Associazione “sostituire le caldaie tradizionali con gli impianti di micro-cogenerazione, ovvero la produzione contemporanea di energia termica ed elettrica fino a 50 kW, permetterebbe una forte riduzione dei fattori inquinanti, con un miglioramento della qualità dell’aria nelle nostre città e un evidente beneficio per la salute dei cittadini”.
A dimostrazione di tali affermazioni assoRinnovabili allega alla lettera un recente studio dell’istituto economico Althesys dal titolo “I benefici della diffusione della micro-cogenerazione in Italia”, nel quale si evidenzia come la microcogenerazione permetta di ottenere i seguenti benefici:
- benefici ambientali: la micro-cogenerazione è una tecnologia che inquina fino a 20 volte di meno rispetto a una moderna caldaia a condensazione. Lo studio di Althesys stima che qualora si producesse il fabbisogno di calore residenziale (ad eccezione del monofamiliare) con i micro-cogeneratori si eviterebbero solo in Italia circa 30.000 morti premature all’anno per l’inquinamento atmosferico (sulle 84.400 italiane che rappresentano il primato europeo) e si ridurrebbero di molto i casi di malattie respiratorie e cardiovascolari;
- benefici energetici ed economici: la micro-cogenerazione consente di produrre contemporaneamente calore ed elettricità in sito con un risparmio del 35% dell’energia primaria invece richiesta per la generazione separata. Ciò consente all’utilizzatore finale di ottenere un significativo risparmio economico sui costi in bolletta.
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