Disponibilità da parte del Governo ad ascoltare le proposte per migliorare il decreto sulla cessione dei crediti, superando le maggiori difficoltà che si sono venute a creare. Questa, in estrema sintesi, la conclusione dell’incontro avvenuto tra i rappresentanti dell’esecutivo ed un gruppo ristretto di sigle che rappresentano il mondo della filiera dell’edilizia. In rappresentanza dei professionisti tecnici ha partecipato la Rete Professioni Tecniche.
Nel corso dell’incontro il Ministro del MEF Giorgetti ha tenuto a precisare che i provvedimenti che il Governo ha intrapreso sulla cessione dei crediti sono stati indotti dall’orientamento di Eurostat di considerare deficit gli importi relativi agli incentivi già decisi e non quelli effettivamente spesi nell’anno considerato. Una scelta radicale che ha posto il Governo di fronte al rischio di vedere andare i conti economici fuori controllo. Al tempo stesso, però, ha sottolineato come il Governo sia aperto ad ogni suggerimento e contributo utile al miglioramento del decreto e alla soluzione dei problemi, quali, ad esempio, la spinosa questione dei crediti bloccati.
Le sigle che hanno partecipato al confronto, in ogni caso, hanno sottolineato la necessità di assumere una posizione forte, intervenendo soprattutto sull’operatività del settore bancario. Non tanto con iniziative quali la cartolarizzazione dei crediti, processo complesso che richiede tempi di attuazione lunghi, quanto piuttosto estendendo il plafond di crediti scontabili da parte degli istituti bancari utilizzando le somme versate con gli F24 dei propri clienti.
Per quanto riguarda la RPT, è stata suggerita la possibilità di prevedere la garanzia SACE anche per l’acquisto dei crediti dei professionisti. E’ stata chiesta, poi, una proroga per quegli interventi di cui è stata già fatta la progettazione, consentendo ancora l’utilizzo del credito di imposta, al fine di portare a termine i lavori. La RPT ha posto in particolare risalto il tema relativo agli interventi nelle zone sismiche. Ha proposto di prorogare i bonus edilizi in un arco di tempo ragionevolmente lungo, anche con percentuali di incentivo inferiori, privilegiando gli interventi nelle zone interessate dalla ricostruzione o da forte rischio sismico. In particolare, ha chiesto di mantenere il Superbonus per le zone del cratere del sisma del 2016, al fine di accelerare l’opera di ricostruzione. Inoltre, la RPT ha riproposto un attento ragionamento sull’adozione di un Piano di prevenzione sismica, di cui ha consegnato un apposito studio. Per l’edilizia libera, infine, ha suggerito l’utilizzo delle sole fatture e l’alleggerimento delle procedure, affidandosi alla dichiarazione del professionista incaricato.
Al termine del confronto, il Governo ha esortato le sigle partecipanti a coordinarsi al fine di giungere con rapidità ad una sintesi delle più importanti proposte di revisione del decreto. Da parte sua, ha garantito la disponibilità a proseguire il confronto per superare le difficoltà burocratiche nell’ambito della modifica del decreto, anche considerando i prossimi passaggi parlamentari. Inoltre, ha annunciato l’apertura di un Tavolo tecnico cui parteciperanno le associazioni di categoria intervenute, finalizzato all’individuazione di norme transitorie che aiutino il passaggio dal regime precedente a quello attuale. Particolare attenzione sarà rivolta alle problematiche delle piccole imprese e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma. Le associazioni che hanno partecipato all’incontro, infine, si incontreranno nelle prossime ore per elaborare una proposta comune.