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Decreto Clima, AiCARR: bene ma attenzione a inquinanti da biomasse

L'Associazione plaude la scelta di istituire il “Programma sperimentale buono mobilità”, utilizzando i fondi provenienti dalle aste di quote di emissione, soluzione che aveva suggerito come strumento parallelo al fondo nazionale per gli investimenti in efficienza energetica

lunedì 21 ottobre 2019 - Redazione Build News

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Sulla Gazzetta Ufficiale n. 241 del 14 ottobre è stato pubblicato il Decreto Clima – decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111 recante “Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualita' dell'aria e proroga del termine di cui all'articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229”, vigente dal 15 ottobre 2019 in attesa della sua conversione in legge da parte di Camera e Senato.

AiCARR accoglie con gran favore questo provvedimento e soprattutto la scelta di istituire il “Programma sperimentale buono mobilità”, utilizzando i fondi provenienti dalle aste di quote di emissione, soluzione che aveva suggerito come strumento parallelo al fondo nazionale per gli investimenti in efficienza energetica in un documento recentemente inviato al Ministero dello Sviluppo economico, in occasione della consultazione sul PNIEC.

Allo stesso tempo, AiCARR si augura che il Decreto sia soggetto ad una revisione, prima di essere convertito in legge, prevedendo anche l’utilizzo dei fondi delle aste di quote di emissione anche per l’attuazione del Protocollo CleanAir, siglato a Torino a giugno scorso.

Inoltre, il Decreto Clima non tiene in alcun conto le emissioni dovute alle stufe e agli impianti termici a biomasse, che determinano l’immissione in atmosfera di polveri ormai riconosciute come uno dei contaminanti più pericolosi per la salute dell’uomo. AiCARR rileva anche che entro il 5 settembre 2019 avrebbe dovuto essere creata una pagina tematica sul Protocollo ClieanAir sul sito istituzionale del Ministero della Salute e del Ministero dell'Ambiente e avrebbero dovuto essere pubblicati opuscoli per “informare e promuovere la consapevolezza dei cittadini sul tema della qualità dell’aria e aumentare le possibilità di controllo dei relativi rischi per la salute.” Di queste iniziative, a distanza di 40 giorni, sembra non esserci traccia.

AiCARR, con i suoi esperti e professionisti provenienti dalle Università, dagli Enti di ricerca e dal mondo industriale, è a disposizione delle istituzioni, in particolare per quanto riguarda la redazione del Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria, da approvare entro il 5 dicembre, che quindi potrebbe essere operativo a prescindere dalla conversione in Legge di questo Decreto.

AiCARR auspica quindi che la Legge di conversione sia migliorativa rispetto a questo DL, che il Programma strategico sia valido e sia reso subito operativo e che il Protocollo CleanAir trovi attuazione, mettendo in atto entro il 31 dicembre tutte le azioni in esso previste. La qualità dell’aria, esterna e interna, è una priorità per la salute del cittadino e soprattutto delle persone più a rischio, quali i bambini, gli anziani e gli ammalati di qualunque età. Cattiva qualità dell’aria significa malattie oncologiche e cardiovascolari, Parkinson e Alzheimer. Di cattiva qualità dell’aria si muore.

Leggi anche: “È in Gazzetta Ufficiale il Decreto-legge Clima

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