Ha superato la soglia delle 5mila firme l’appello online a deputati e senatori sulla piattaforma change.org lanciato dalla CNA per ottenere dal Parlamento l’abrogazione dell’art.10 del Decreto crescita. Un numero di adesioni, ottenuto in pochi giorni, che la CNA stessa definisce superiore alle aspettative ma sintomatico della "diffusa sensibilità su una norma penalizzante per artigiani e piccole imprese."
“Bisogna contare sino a 10” è il titolo dell’appello che ripercorre la “storia” del provvedimento, evidenziando le incongruenze e i gravi effetti che, secondo l la Confederazione, sta già avendo sull’intero settore della riqualificazione energetica.
La petizione inoltre ricorda i ricorsi all’Antitrust e alla Commissione europea che 64 imprese associate alla CNA hanno presentato e sottolinea infine come "questo provvedimento abbia relegato le piccole imprese del settore ad essere il vaso di coccio tra i due vasi di ferro costituiti dai clienti, che pretendono lo sconto minacciando di rivolgersi ad altri qualora non dovessero ottenerlo, e dai fornitori che, addirittura in sede di preventivo, specificano che non accetteranno alcuna cessione di crediti fiscali."
Cosa prevede l'art. 10
L’articolo 10 del DL Crescita, lo ricordiamo, prevede la possibilità, per il soggetto che ha diritto alle detrazioni, di poter optare, al posto del loro utilizzo diretto, per un contributo anticipato di pari importo come sconto su quanto dovuto all’impresa che effettua l’intervento di riqualificazione energetica o di adozione di misure antisismiche, che viene rimborsato a quest’ultima come credito di imposta da usare in compensazione in cinque quote annuali.
La nuova normativa dà quindi la possibilità al consumatore di scegliere tra due modalità di recupero dell’investimento: da un lato scegliere la modalità classica di fruizione dell’agevolazione fiscale, pagando immediatamente il totale della cifra per poi chiedere lo sconto fiscale nei 10 anni successivi, oppure – e qui il nodo focale della nuova impostazione del DL – ottenere immediatamente l’intero sconto previsto dalla detrazione. Perché ciò sia possibile sarà però il fornitore a dover recuperare in 10 anni sotto forma di credito d’imposta la cifra scontata al cliente.
Richiesta di abrogazione
L’appello si conclude con una esplicita richiesta ai parlamentari affinché si attivino per abrogare un provvedimento che non porterà alcun tipo di crescita, ma che consegnerà un intero settore, o quel che ne resterà, nelle mani di pochi grandi operatori economici.
“Chiediamo agli imprenditori del settore di far sentire la loro voce – ha detto il presidente di CNA Installazione Impianti Carmine Battipaglia – e di firmare la petizione online per dare più forza alla nostra azione di contrasto ai nefasti effetti dell’articolo 10. Non si tratta di introdurre piccole e marginali modifiche ad una norma dannosa per l’intero settore della riqualificazione energetica, ma di abrogarla tout court perché illegittima in quanto viola il diritto comunitario e nazionale della concorrenza”.