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Decreto Crescita: alte professionalità esclusivamente tecniche per opere pubbliche, gare e contratti

Agevolazioni per l'economia circolare e contributi ai comuni per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile

venerdì 26 aprile 2019 - Redazione Build News

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Alte professionalità esclusivamente tecniche per opere pubbliche, gare e contratti: è quanto prevede l'articolo 47 del decreto-legge Crescita, approvato in seconda deliberazione dal Consiglio dei ministri il 23 aprile scorso (LEGGI TUTTO).

“L’emendamento”, spiega la relazione illustrativa, “individua una misura concreta per sbloccare cantieri non operativi e dare slancio forte e spinta propulsiva all’avanzamento delle opere pubbliche: l’assunzione di personale di alta professionalità tecnica ( ma anche giuridica) da assegnare con urgenza nei Provveditorati interregionali alle Opere Pubbliche. Questi sono uffici decentrati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che svolgono compiti fondamentali in materia di programmazione, progettazione realizzazione delle opere pubbliche, puntuali e infrastrutturali. I provveditorati interregionali alle OOPP sono per legge stazione unica appaltante delle amministrazioni centrali e locali (art. 38 del Codice appalti). Le delicate e importanti funzioni ad essi attribuite, in particolare, dal decreto legislativo 300/1999, dal DPCM 72/2014 e dal DM 346/2014 non possono essere compiutamente svolte senza adeguate risorse umane.

Si prevede l’assunzione di 80 unità di elevata professionalità tecnica, nei settori dell’ingegneria (stradale, strutturale, edile e idraulica - no meccanica perché già autorizzate 148 assunzioni per le motorizzazioni) e dell’architettura e della geologia, oltre a 20 giuristi, esperti di gare e contratti pubblici, per accelerare l’affidamento di gare e sbloccare risorse e cantieri. Si intende assegnare a ciascun Provveditorato n. 3 elevate professionalità amministrative (n. 2 nel Provoper Piemonte/Liguria) e n. 12 elevate professionalità tecniche (n. 14 per il Provveditorato di Roma). La misura compensa parzialmente il blocco del turnover degli ultimi anni che ha depauperato di risorse adeguate queste strutture fondamentali per il rilancio concreto delle infrastrutture del Paese. Dovranno tutti possedere “alta specializzazione” ossia laurea specialistica e “elevata professionalità “ ossia esperienza certificata nel settore di riferimento, per almeno un anno. Per i tecnici, è richiesta l’iscrizione all’albo professionale di riferimento. Per gli amministrativi, sarà possibile prevedere il possesso dell’abilitazione forense. Con decreto interministeriale MIT e Funzione pubblica da adottarsi entro 30 giorni dalla pubblicazione del presente decreto saranno definiti gli specifici requisiti da possedere, i livelli di ingresso, e modalità rapide di selezione improntate ai criteri suddetti.

Si rendono necessarie, per l’urgenza e la strategicità del ruolo, procedure snelle, semplificate, serie ed efficaci. In particolare, si prevede di svolgere procedure di assunzione in deroga alla disciplina della mobilità, ma non anche alla procedura del concorso unico.

È prevista, infatti, la procedura di cui all’articolo 1 comma 300 della Legge finanziaria per l’anno 2019, che recita: “300. Fatta salva l'esigenza di professionalità aventi competenze di spiccata specificità e fermo quanto previsto per il reclutamento del personale di cui alla lettera a) del comma 313 e di cui al comma 335, le procedure concorsuali autorizzate a valere sulle risorse del fondo di cui all'articolo 1, comma 365, lettera b), della legge 11 dicembre 2016, n. 232, come rifinanziato ai sensi del comma 298 del presente articolo, sono svolte, secondo le indicazioni dei piani di fabbisogno di ciascuna amministrazione, mediante concorsi pubblici unici, per esami o per titoli ed esami, in relazione a figure professionali omogenee. I predetti concorsi unici sono organizzati dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri per il tramite della Commissione per l'attuazione del Progetto di Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni (RIPAM), di cui al decreto interministeriale 25 luglio 1994, che si avvale dell'Associazione Formez PA, e possono essere espletati con modalità semplificate definite con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione da adottare, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, anche in deroga alla disciplina prevista dai regolamenti di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, al decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 2004, n. 272, e al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 70. Le procedure concorsuali e le conseguenti assunzioni, finanziate con le risorse del fondo di cui all'articolo 1, comma 365, lettera b), della legge 11 dicembre 2016, n. 232, come rifinanziato ai sensi del comma 298 del presente articolo, sono effettuate senza il previo svolgimento delle procedure previste dall'articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.”

È altresì prevista una procedura semplificata nelle more dell’emanazione del decreto di cui al riportato comma 300, e precisamente una procedura che preveda: a) la nomina e la composizione della commissione d’esame, prevedendo la costituzione di sottocommissioni anche per le prove scritte e stabilendo che a ciascuna delle sottocommissioni non può essere assegnato un numero di candidati inferiore a duecentocinquanta; b) la tipologia e le modalità di svolgimento delle prove di esame, prevedendo: 1) la facoltà di far precedere le prove di esame da una prova preselettiva, qualora le domande di partecipazione al concorso siano in numero superiore a due volte il numero dei posti banditi; 2) la possibilità di svolgere prove preselettive consistenti nella risoluzione di quesiti a risposta multipla, gestite con l’ausilio di enti o istituti specializzati pubblici e privati e con possibilità di predisposizione dei quesiti da parte degli stessi.

L’urgenza di avvalersi di detto personale è connessa anche ai prossimi massicci collocamenti a riposo di molteplici unità di personale di Area terza nei Provveditorati, per cui è divenuto impellente un passaggio di consegne attraverso la trasmissione dell’esperienza acquisita sul campo”.

ALTRE MISURE DEL DL CRESCITA

Regime dei forfetari

Diventa obbligatoria l’applicazione di ritenuta per i datori di lavoro ammessi al regime forfetario. La misura consente ai lavoratori dipendenti che beneficiano del regime forfetario di accantonare, individualmente e su base mensile le imposte sul reddito da pagare, anziché su base annuale. La disposizione semplifica per i lavoratori interessati la gestione degli adempimenti fiscali evitando l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi allo scopo di liquidare l’Irpef, nonché le addizionali regionali e comunali. Il datore di lavoro ha già, comunque, l’obbligo di assolvere tutti gli adempimenti previdenziali, liquidando mensilmente i contributi a proprio carico e quelli trattenuti al lavoratore, versandoli tramite modello F24 e presentando tutte le comunicazioni previdenziali e assicurative agli enti di pertinenza.

Agevolazioni nell’economia circolare

Uno stanziamento da 40 milioni di euro per il 2020 per progetti legati all’ottimizzazione del consumo di risorse, della riduzione degli sprechi energetici e degli scarti generati nei processi di produzione, al fine di favorire la transizione delle attività economiche verso un'economia circolare a basse emissioni in tutti i settori. Si agevola l’attività di R&S di importo compreso tra 500 mila e 2 milioni di euro, riguardanti il riuso di componenti (remanufacturing) provenienti dalle rottamazioni, la possibilità di un nuovo design dell’usato riciclato e l’integrazione della mobilità condivisa con i mezzi pubblici elettrici alimentati da rinnovabili.

Contributi ai comuni per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile

Vengono destinate risorse a favore di tutte le amministrazioni comunali del territorio nazionale per finanziare la realizzazione di progetti di miglioramento dell'efficienza energetica sul patrimonio edilizio pubblico e di progetti di sviluppo territoriale sostenibile. Nel primo caso gli interventi coinvolgeranno l’efficientamento dell’illuminazione pubblica, il risparmio energetico negli edifici di proprietà pubblica o destinati all’uso pubblico, e l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel secondo caso interesseranno interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, l’abbattimento delle barriere architettoniche, nonché progetti in materia di mobilità sostenibile. Vengono stanziati 500 milioni di euro per l’anno 2019.

Semplificazione del fondo di garanzia Pmi

Viene introdotto un principio di continuità e programmazione negli interventi di sostegno alle imprese di competenza del Mise, mentre viene confermata la gestione ‘accentrata’ del Fondo di Garanzia per le Pmi, superando la “regionalizzazione” del Fondo stesso. Allo stesso tempo, anche il social lending, il prestito fra privati su Internet, entra nel Fondo di Garanzia. I finanziamenti erogati a piccole e medie imprese attraverso piattaforme di social lending o di crowdfunding possono infatti accedervi, con un miglioramento del profilo di rischio/rendimento per il finanziatore/investitore che può rappresentare una leva importante per lo sviluppo del settore. Al fine di limitarne i rischi connessi, le piattaforme in questione dovranno essere preventivamente accreditate dal Consiglio di gestione del Fondo.

Sblocca investimenti idrici nel Sud

Per incentivare e rilanciare gli investimenti del settore idrico nel Sud Italia, si prevede una misura di snellimento e accelerazione delle operazioni di liquidazione dell'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia (Eipli), che prevede l’esclusione del trasferimento alla società nascente della liquidazione dei crediti, debiti e immobili non strumentali dell’Eipli.

Semplificazione degli interventi finanziati dal fondo per lo sviluppo e la coesione

La disposizione prevede, in ottica di semplificazione e accelerazione, che si proceda alla riclassificazione della pluralità degli attuali documenti programmatori relativi ad interventi infrastrutturali finanziati con le risorse nazionali destinate alle politiche di coesione, al fine di sottoporre all'approvazione del CIPE un unico Piano operativo denominato “Piano sviluppo e coesione”, con modalità unitarie di gestione e monitoraggio.

Revisione mini Ires

Per favorire la patrimonializzazione delle imprese, viene semplificato il meccanismo di fruizione del beneficio attraverso l’applicazione di un’aliquota ridotta (la riduzione cresce nel tempo) sugli utili non distribuiti. A differenza della normativa attuale che prevede una riduzione di aliquota del 9 punti percentuali su specifici investimenti incrementali rispetto al passato, la modifica prevede una semplice riduzione di aliquota su utili non distribuiti nei limiti dell’incremento di patrimonio netto a esclusione delle banche, collegata al solo reimpiego degli utili stessi. Con un aumento progressivo dell’agevolazione, si prevede a regime l’applicazione di una aliquota ridotta pari al 20,5% sugli utili reinvestiti, a prescindere dalla destinazione specifica degli stessi all’interno dell’azienda.

Maggiorazione deducibilità Imu

La misura riduce la pressione fiscale sulle imprese aumentando la deducibilità dell’IMU dalle imposte sui redditi. Per l’anno successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018, l’imposta municipale propria relativa agli immobili strumentali (negozi, capannoni e laboratori) è deducibile ai fini della determinazione del reddito di impresa e del reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni nella misura del 50%, rispetto all’attuale 40%, nell’anno di imposta 2019 e nella misura del 60% nel 2020 e 2021, e del 70% nel 2022. Vengono stanziati 145 milioni nel 2020, 228 nel 2021 e 166 nel 2022.

Aggregazioni di imprese

Si introducono il riconoscimento e la neutralità fiscale delle eventuali plusvalenze su beni materiali e immateriali, compreso l’avviamento, derivanti da operazioni di concentrazione per un ammontare complessivo non eccedente l’importo di 5 milioni di euro, perfavorire l’aggregazione e quindi la crescita dimensionale di piccole e medie imprese. Vengono stanziati 13 milioni nel 2020, 20 milioni nel 2021 e 26 milioni nel 2022.

Nuove imprese a tasso zero, smart & start e digital transformation

Un pacchetto di misure, con uno stanziamento di 100 milioni nel 2019, che consentono di ampliare la platea dei soggetti beneficiari della misura agevolativa ‘Nuove imprese a tasso zero’. Allo stesso tempo vengono migliorate la misura ‘Smart & Start’ destinata alle start-up innovative e la disciplina per gli interventi agevolati per le aree di crisi industriale. Si punta inoltre a favorire, attraverso agevolazioni finanziarie, la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle imprese di micro, piccola e media dimensione.

Dismissioni immobiliari

Arrivano norme per incentivare il piano di dismissione immobiliare e incentivarne e valorizzare il riutilizzo degli immobili stessi, aumentando anche la liquidità nei bilanci degli enti territoriali stessi. Nel dettaglio viene esteso il piano di dismissioni agli immobili ad uso diverso da quello abitativo di proprietà degli enti territoriali e di altre pubbliche amministrazioni. Secondo i dati contenuti nell’ultimo Rapporto sui beni immobili delle Amministrazioni Pubbliche, oltre l’80 per cento di tali beni risulta di proprietà degli enti locali.

Estensione della definizione agevolata

Con l’obiettivo di definire, come nel caso della rottamazione ter, i provvedimenti di ingiunzione fiscale delle Regioni, delle Province, delle città metropolitane e dei Comuni, viene introdotta la possibilità per questi enti di definizione agevolata delle entrate non riscosse, stabilendo l’esclusione delle sanzioni. Gli stessi enti dovranno poi disciplinare le modalità attuative della definizione, in particolare per ciò che riguarda il numero delle rate.

Grandi investimenti nelle zes

La volontà è quella di rendere più facile per le imprese l’insediamento con specifici programmi di investimento nelle Zone Economiche Speciali, attraverso il fondo ‘Piano grandi investimenti – ZES’, istituito con una dotazione di 50 milioni di euro per il 2019, 150 per il 2020 e 100 milioni per il 2021. Si tratta di uno strumento finanziario che favorisce impieghi diretti, in forma di debito o di capitale, o la sottoscrizione di quote di fondi al fine di sfruttare maggiormente la capacità attrattiva di nuovi investimenti anche attraverso la rete portuale italiana e stimolare lo sviluppo nelle aree ZES.

Garanzia sviluppo media impresa

Viene istituita una sezione speciale all’interno del Fondo di Garanzia, con una dotazione di 150 milioni di euro per il 2019, per la concessione di garanzie a titolo oneroso a copertura di una quota delle perdite sui nuovi finanziamenti per investimenti in beni materiali erogati da banche e intermediari alle Pmi con meno di 500 dipendenti. Sale da 2,5 a 5 milioni di euro l’importo del finanziamento oggetto della misura, con una durata superiore ai 10 anni e inferiore ai 30 anni.

Vedi anche: “Consiglio dei ministri: approvato il DL Crescita in seconda deliberazione

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