Il deputato Luca Squeri (FI) ha illustrato una interrogazione che ha per oggetto la risposta della Commissione europea allo schema di decreto di incentivazione delle fonti rinnovabili, il cosiddetto FER 1, sul quale la medesima Commissione ha fatto 28 osservazioni.
In particolare, nell’interrogazione si chiede al Ministro dello Sviluppo economico se non ritenga opportuno prendere in considerazione le osservazioni della Commissione europea relative al fotovoltaico, al geotermoelettrico e all’idroelettrico.
Ecco la risposta del sottosegretario al MiSE Andrea Cioffi in commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera, ieri 13 marzo 2019:
TESTO DELLA RISPOSTA
Rispondo all’atto in discussione, relativo alla incentivazione delle energie rinnovabili cosiddette mature (FER1), con particolare riferimento ai settori geotermoelettrico e mini-idroelettrico.
Premetto che, quanto osservato dalla Commissione europea sul cd. DM FER1, notificato a fine gennaio scorso, è frutto della normale interlocuzione che si instaura nell’ambito del procedimento di notifica ex articolo 107 TFUE.
Già in precedenti occasioni, il Ministero dello sviluppo economico è stato chiamato a motivare sotto diversi profili le scelte allora effettuate.
In questo caso, rispetto al passato, va anche detto che il citato Decreto, per ragioni di celerità non è stato oggetto di pre-notifica, il che ha comportato plausibilmente la necessità da parte della Commissione europea di acquisire maggiori elementi conoscitivi.
È stata, perciò, elaborata un’ipotesi di risposta a tutte le richieste di chiarimento formulate, che saranno discusse in una Conference call con i Servizi della Commissione, fissata proprio per domani (14 marzo).
Nello specifico, con riferimento alla geotermia tradizionale, confermo l’intendimento di sostenere tale tecnologia con modalità comunque più sostenibili dal punto di vista ambientale. Va detto, infatti, che i fluidi geotermici italiani utilizzabili in impianti geotermici tradizionali sono ricchi non solo di anidride carbonica, ma anche di altri inquinanti (tra i quali: idrogeno solforato, mercurio, ossido di zolfo).
Pertanto, il confronto avviato con la Commissione è orientato altresì a definire obiettivi ambientali ambiziosi, raggiungibili tecnicamente ed economicamente giustificabili.
Inoltre, nel decreto sulle rinnovabili FER2, di prossima emanazione, sarà prevista una disciplina più organica sulla geotermia e saranno introdotti nuovi incentivi per il potenziamento e la qualificazione tecnologica del settore.
Rappresento, tra l’altro, che si è aperto un tavolo di confronto con la Regione Toscana (sul cui territorio sono presenti tutte le installazioni operative e i progetti in corso) e i Comuni interessati, che consentirà di calibrare al meglio le soluzioni tecnologiche possibili e i relativi livelli di sostegno, tenendo conto delle caratteristiche del fluido geotermico.
Quanto all’idroelettrico, ricordo che, stante la situazione del pre-contenzioso avviato dalla Commissione Europea con il Caso EU-PILOT del 2014 è stato necessario acconsentire l’accesso al regime incentivante ai soli impianti ad impatto aggiuntivo intrinsecamente nullo, al fine di evitare il deterioramento dei corpi idrici e la conseguente limitazione del raggiungimento degli obiettivi di qualità per gli stessi fissati, con connesso rischio di incorrere nella procedura di infrazione per violazione della Direttiva Quadro sulle Acque (DQA).
Per tali ragioni, ai fini del rispetto del punto 117 della disciplina sugli Aiuti di Stato in materia di energia e ambiente, si è ritenuto che i nuovi incentivi possano essere riconosciuti agli impianti che non danno luogo a prelievi aggiuntivi.
All’esito dell’imminente interlocuzione con la Commissione, il Governo dunque deciderà quali iniziative intraprendere in merito.
LA REPLICA DELL'INTERROGANTE. Replicando, l'interrogante si è dichiarato insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo. A suo avviso, infatti, non è stato fatto il necessario approfondimento sull’inclusione degli incentivi al fotovoltaico nello schema di decreto FER 1, fonte che, insieme all’eolico, è già abbondantemente utilizzata al contrario di altre, per le quali non sono stati previsti incentivi. In questo modo e commettendo gli stessi sbagli del passato, è impensabile raggiungere gli obiettivi prefissati e si dà ragione solo a chi è adeguatamente rappresentato.