“Il nuovo testo del Decreto sulle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche in fase di definizione, metterà a disposizione meno di 30 milioni di euro annui per il biennio 2015 – 2016 di incentivo eolico, con un beneficio complessivo di circa 150 milioni di euro all’anno, mantenendo un saldo positivo per i consumatori, ma non consentendo di ottemperare agli impegni previsti dal PAN per soddisfare gli obiettivi europei al 2020”.
È quanto scrive Anev (Associazione nazionale energia del vento) in un nuovo comunicato.
“Il Decreto, che si pone come finalità il perseguimento degli obiettivi stabiliti nella SEN, Strategia energetica nazionale, esplicitato nel PAN, non consentirà tuttavia, con i contingenti previsti, di raggiungere i livelli individuati per l’eolico, ovvero 12.680 MW (incluso l’eolico off - shore), riducendo il contributo che la fonte eolica può dare in termini di riduzione della CO2 e di contenimento dei cambiamenti climatici. Infatti, a fronte dell’installato eolico di 8.665 MW al dicembre 2014, con i soli 350 MW di contingente annuo previsti dal Decreto per le aste non si arriverà alla quota prevista dal PAN, che implicherebbe un contingente di almeno 800 MW annui fino al 2020.
Il costo del solo eolico, pari a meno di 30 milioni di euro all’anno per il biennio 2015 – 2016, non graverà sulla bolletta anche a fronte dell’effetto degli incentivi in uscita. Infatti nel 2015 è prevista l’uscita di incentivi (CV) per il solo eolico di 15 milioni di euro e nel 2016 di 50 milioni di euro, registrandosi quindi un saldo di periodo positivo.
Il beneficio che l’installato eolico nazionale complessivo darà per il periodo 2014 – 2035 in termini di riduzione del PUN, misure compensative territoriali e gettito fiscale risulterà superiore a 3 miliardi di euro.
A ciò si aggiungano i benefici ambientali e all’avifauna. La sola energia eolica oggi in Italia produce 15 TWh di energia, in grado di coprire i fabbisogni domestici di 15 milioni di persone e di far risparmiare di circa 19 milioni di barili di petrolio corrispondenti pressappoco a 10 milioni di tonnellate di emissioni risparmiate di CO2. Un tale risparmio di emissioni apporta benefici anche all’avifauna, minacciata principalmente dai cambiamenti climatici, a causa dei quali oltre 985 specie sono in via di estinzione. Il WWF ha pubblicato un Report (A Climate Risk Report. Bird Species and Climate Change. The Global Status Report) che, sulla base di più di 200 lavori scientifici, constata gli ingenti impatti dei cambiamenti climatici sull’avifauna in ogni parte del globo, evidenziando come gli scienziati hanno trovato popolazioni in declino fino al 90% o con insuccesso riproduttivo totale e senza precedenti.
Per queste ragioni – conclude Anev - il Governo e i Ministeri competenti devono dare supporto alla fonte eolica, prevedendo contingenti e tariffe più adeguati e, soprattutto, in grado di far sì che si perseguano gli obiettivi stabiliti dalla SEN, in ottemperanza alle Direttive europee e alle esigenze della comunità internazionale sempre più votata ad un futuro 100% rinnovabili”.