“Va ritirata immediatamente la misura del dl fiscale che prevede che il versamento delle ritenute per i lavoratori dipendenti impiegati negli appalti e subappalti venga effettuato direttamente dal committente. Si tratta di una norma iniqua che rischia di avere conseguenze devastanti su imprese e Pubblica amministrazione”.
Lo ha chiesto con forza oggi l’Ance, per voce del Vice Presidente Marco Dettori, con delega alla fiscalità, ascoltata in Commissione Finanze della Camera sul decreto fiscale.
L’Associazione nazionale costruttori edili stima, infatti, che questa misura determinerà un costo per le imprese pari a circa 250 milioni di euro all’anno e un’ennesima complicazione burocratica per il settore. Un impatto enorme, per un sistema produttivo già stremato dallo split payment (2,4 miliardi di liquidità in meno), dai ritardati pagamenti della Pa (8 miliardi di arretrati), che unito all’impossibilità di compensare i contributi assistenziali e previdenziali con i crediti fiscali, sempre prevista all’art.4, mina la sopravvivenza delle imprese.
L’Ance attende quindi un immediato intervento del Governo, come annunciato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l’Assemblea dell’Associazione dello scorso 30 ottobre, per risolvere il gravissimo problema.
Forte anche l’allarme sul tema degli indici di crisi delle imprese in vista della definizione delle nuove procedure di allerta. Occorre prevedere un periodo sperimentale, rinviando l’entrata in vigore dei nuovi indici, che devono tenere conto delle specificità delle aziende di costruzione, per le quali l’eventuale squilibrio patrimoniale va valutato su più anni, rinviando anche il termine per la nomina degli organi di controllo e dei conseguenti adeguamenti statutari.