Lo scorso 6 maggio, presso le Commissioni riunite Lavori pubblici (8a) e Ambiente (13a) del Senato, si sono svolte audizioni informali nell’ambito dell’esame sul Decreto-legge sblocca cantieri (A.S. n. 1248). Sul sito di Finco è possibile vedere le dirette video.
Audizione dei rappresentanti di Finco
Il direttore generale di Finco, Angelo Artale ha ricordato che rappresenta una Federazione industriale che raggruppa 40 Associazioni e 13.000 Aziende che fanno opere specialistiche e superspecialistiche, quindi il tema del Codice degli appalti è per loro vitale.
Venendo al decreto in esame, ha sottolineato che nel testo ci sono molti aspetti condivisibili e altri meno. Tra questi sicuramente rientra l’aumento del limite del subappalto. Il passaggio dal 30 al 50 percento, anche se rimesso alla valutazione della stazione appaltante (fatto nuovo e positivo), è una decisione non condivisibile perché implica una maggiore possibilità di infiltrazioni malavitose e un abbattimento della qualità delle opere. Ha ricordato che dall’aumento del limite del subappalto sono escluse le SIOS (cioè le categorie superspecialistiche). Queste nel 2014 erano 24 e ora sono passate a 14, se però si riducono ulteriormente diventa inutile escludere le SIOS dal passaggio dal 30 al 50% perché sostanzialmente si aumenta il subappaltabile in maniera esponenziale. Si tratta di un aspetto importante da considerare.
La Dott.ssa Danzi, vice-direttore Finco, ha ricordato che con questo decreto si continua a dare la possibilità ai comuni non capoluogo di essere stazioni appaltanti. Ma per Finco una decisione di questo tipo mal si concilia con la necessità di garantire la qualificazione delle stazioni appaltanti.
Altri dubbi riguardano la possibilità che le commissioni giudicatrici possano essere integrate da membri interni delle stazioni appaltanti e l’abolizione dell’albo dei direttori dei lavori e dei collaudatori per il general contractor. Infatti l’albo esterno rappresenta una garanzia di terzietà e non ha senso eliminarlo.
Ha proseguito evidenziando che Finco ha perplessità in merito alle disposizioni transitorie e che nel regolamento unico ci sono cose non opportune, come la regolamentazione secondaria dei beni culturali che è una materia a sé e dovrebbe continuare ad essere regolata in maniera specifica. Anche gli operatori economici, le SIOS, le Stazioni Appaltanti e i General Contractors dovrebbero essere regolati e qualificati in modo separato.
Inoltre ha fatto presente che da parte di Finco c’è preoccupazione per l’accavallarsi dei provvedimenti (DL 32/19 e DDL Delega per le riforme dell’intero Codice).
Ha proseguito indicando gli aspetti del decreto condivisi da Finco. In particolare l’anticipo del 20% per tutti i tipi di appalto, l’eliminazione dell’obbligo di indicare la terna dei subappaltatori e il pagamento diretto anche se andrebbe specificato che il pagamento non spetta solo ai subappaltatori ma anche agli altri soggetti quali i prestatori di servizi ecc …
Infine ha fatto presente che andrebbe approfondito l’aspetto dell’innalzamento della soglia per la procedura negoziata a 200.000 euro e che alcune perplessità riguardano il formulario standard per le gare elettroniche.
Il Dott. Poggio si è soffermato sull’offerta economicamente più vantaggiosa, evidenziando che è stata giustamente ridotta l’applicazione, limitandola ai casi di particolare difficoltà tecnica. Allo stesso modo però si prevede la possibilità di innalzare la soglia. Tale concetto andrebbe analizzato meglio e chiaro.
In tema di subappalto ha chiesto maggiore attenzione alla posizione del subappaltatore che è l’esecutore che anticipa le forniture e il costo della manodopera di propria tasca e che di fatto poi viene lasciato in balia dell’impresa generale. Non è concepibile che la PA, dopo aver scelto un subappaltatore, se ne dimentichi. A tal proposito si potrebbe prevedere che il contratto di subappalto abbia di fatto valenza pubblica attraverso un contratto tipo di subappalto.
Il dott. Setola si è soffermato sulla modifica della disciplina del calcolo del valore stimato degli appalti aggiudicati per lotti distinti, che prevede che in tali casi sia computato il valore stimato complessivo della totalità dei lotti. Ha affermato che Finco non condivide tale modifica perché vorrebbe dire restringere notevolmente il mercato aumentando i requisiti richiesti agli appaltatori.
Ha proseguito soffermandosi sui lavori in house e sulla loro percentuale affermando che sarebbe opportuno una maggiore trasparenza per capire cosa succede. Inoltre ha detto che Finco auspica che anche per le concessioni autostradali ci sia l’80 e il 20 come in tutti i settori delle concessioni. Non si comprende perché le concessioni autostradali devono essere trattate in modo diverso.
Il Sen. Margiotta (PD) ha chiesto ai rappresentanti di Finco un’opinione sull’eliminazione della terna nei subappalti.
I rappresentanti di Finco hanno risposto affermando di condividere l’eliminazione dell’obbligo di indicare la terna dei subappaltatori.