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Decreto-legge Semplificazioni: nuova procedura di VIA veloce

Vengono dimezzati i tempi per il rilascio della VIA dagli attuali 360 giorni della procedura ordinaria ai 175 giorni della procedura veloce (al netto dei tempi a favore del proponente). La nuova procedura fa leva su quattro pilastri principali

lunedì 31 maggio 2021 - Redazione Build News

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L’attuale durata delle procedure di Valutazione Ambientale e di autorizzazione per gli impianti di produzione di energie rinnovabili è incompatibile con la transizione energetica (oltre due anni con punte che arrivano ai sei anni).

Secondo l’ENEL, considerando l’attuale tasso di rilascio dei titoli autorizzativi per la costruzione ed esercizio di impianti rinnovabili, sarebbero necessari 24 anni per raggiungere i target Paese con riferimento alla produzione di energia da fonte eolica e ben 100 anni per il raggiungimento dei target di fotovoltaico.

Le misure predisposte nel decreto-legge Semplificazioni (licenziato il 28 maggio scorso dal Consiglio dei ministri), in collaborazione con il Ministro Cingolani, prevedono un drastico taglio dei tempi e uno snellimento degli iter procedurali. In primo piano la Valutazione dell’impatto ambientale veloce per i progetti per il PNRR e per quelli necessari alla transizione energetica, indispensabili per il rilancio dell’economia e dell’occupazione.

Vengono dimezzati i tempi per il rilascio della VIA dagli attuali 360 giorni della procedura ordinaria ai 175 giorni della procedura veloce (al netto dei tempi a favore del proponente). La nuova procedura fa leva su quattro pilastri principali:

- la nomina di una Commissione ad hoc dedicata a tempo pieno ed esclusivo allo svolgimento dell’attività istruttoria necessaria al rilascio della VIA sui progetti PNRR e PNIEC;

- lo svolgimento in parallelo dell’attività istruttoria della Commissione con quella consultiva gestita dalla competente direzione generale del Ministero della Transizione ecologica;

- l’affidamento del potere decisionale al direttore della direzione generale competente del MiTE che lo esercita di concerto con il direttore della direzione generale competente del Ministero della Cultura, che assorbe anche l’autorizzazione paesaggistica (quando viene presentata la relazione paesaggistica) con un notevole risparmio di tempo e di denaro;

- il riconoscimento automatico di un rimborso degli oneri istruttori pagati dal proponente nel caso di mancato rispetto del termine procedimentale e la previsione di un potere sostitutivo in caso di inerzia.

Molte altre semplificazioni accelerano gli investimenti per la green economy attraverso la semplificazione delle pratiche autorizzative con riferimento:

- alle fonti rinnovabili;

- alle infrastrutture energetiche;

- agli impianti di produzione e accumulo di energia elettrica;

- alla bonifica dei siti contaminati.

Di fondamentale importanza anche la disposizione che semplifica l’attività di repowering, e cioè l’incremento dell’efficienza attraverso la sostituzione degli impianti esistenti in modo da garantire una maggiore produzione di energia senza ulteriori effetti sul paesaggio.

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