In merito al parere n. 22/2017 del Consiglio di Stato relativo allo schema di decreto sulla definizione dei contenuti della progettazione in materia di lavori pubblici nei tre livelli progettuali (LEGGI TUTTO), l'Istituto per l'innovazione e la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale (Itaca) evidenzia che Palazzo Spada invita il Governo a coinvolgere Itaca e più in generale le autonomie territoriali nell’elaborazione del testo, che rappresenta uno dei punti cardine della disciplina di dettaglio al Codice.
I giudici di Palazzo Spada, in particolare, chiedono un supplemento di istruttoria e per tale motivo sospendono l’espressione del parere dopo avere formulato taluni rilievi di carattere generale e su specifiche previsioni del testo finora elaborato.
Nel merito, dopo avere rimarcato come una delle maggiori novità della nuova disciplina (che il decreto è chiamato ad attuare) riguarda la sostituzione del progetto preliminare con il progetto di fattibilità tecnica ed economica che «assume un ruolo chiave nell’ambito del processo di progettazione», il parere evidenzia come lo schema di decreto abbia previsto la possibilità di articolare in due fasi il progetto di fattibilità, con la prima fase che si conclude con la redazione del «documento di fattibilità delle alternative progettuali».
Secondo il Consiglio di Stato, invece, la suddivisione bifasica del primo livello «non appare favorire la linearità della procedura» e non risulta coerente con il Codice che invece «sembra favorire la concentrazione delle fasi».