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Decreto PNRR convertito in legge: accolta la proposta ANCE sugli avvisi nelle procedure negoziate

Per consentire agli operatori di manifestare il proprio interesse a partecipare alle gare PNRR e di ricorrere alle ATI

venerdì 24 dicembre 2021 - Redazione Build News

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Il Parlamento ha convertito in legge, con modificazioni, il decreto-legge n. 152/2021 sull'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose, che è atteso in Gazzetta Ufficiale.

In prima lettura alla Camera è stata accolta la proposta ANCE, già illustrata in audizione, sugli avvisi nelle procedure negoziate PNRR per consentire agli operatori di manifestare il proprio interesse a partecipare alle gare PNRR e di ricorrere alle ATI. Tale istanza rappresenta una “battaglia” che l’Associazione ha più volte portato all’attenzione di Governo e Parlamento e che, finalmente, ha trovato accoglimento.

In Aula della Camera sono stati, altresì, accolti tre ordini del giorno che recepiscono le istanze ANCE in materia di caro materiali; fidesiussione “alla francese”; suddivisione in lotti degli appalti, impegnando il Governo a:

- a valutare la possibilità di adottare iniziative per agevolare il sistema produttivo del Paese rispetto alla eccezionale richiesta di manodopera professionale e a valutare l’opportunità di adottare gli opportuni provvedimenti per affrontare il rincaro nei costi dell’energia del settore produttivo ed assicurare il contenimento dei prezzi dei materiali da costruzione anche attraverso un più agile meccanismo di monitoraggio. 9/3354-A/12 riformulato (Potenti-Lega)

- a valutare la possibilità, al fine di favorire la massima partecipazione e concorrenza negli affidamenti dei lavori pubblici, anche finanziati con fondi comunitari, almeno fino al 2026, a prevedere a carico dell’aggiudicatario, in luogo del rilascio della cauzione definitiva, una ritenuta di garanzia del 5 per cento dell’importo del contratto, operata sui SAL e sul SAL finale, oppure in alternativa, a consentire all’operatore stesso, previo benestare della stazione appaltante, di optare, anche in corso di esecuzione dell’appalto, per il rilascio di una garanzia definitiva sotto forma di cauzione o fideiussione, con le modalità di cui all’articolo 103 del decreto legislativo n. 50 del 2016, sempre di importo pari al 5 per cento; a prevedere, qualora detta facoltà venga esercitata in corso di esecuzione dei lavori, che la predetta percentuale venga calcolata sull’importo residuo dei lavori o, in alternativa, a scelta dell’appaltatore, sull’importo del singolo stato di avanzamento. 9/3354-A/127 riformulato (Elvira Savino-FI)

- a valutare la possibilità di assumere iniziative di competenza volte a prevedere che le stazioni appaltanti suddividano gli appalti in lotti, ai sensi dell’articolo 51 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, anche su base quantitativa, in modo da garantire l’effettiva possibilità di partecipazione da parte delle micro imprese, piccole e medie imprese, in ossequio ai principi dello Small Business Act, di cui alla Comunicazione della Commissione Europea n. 394 del 25 giugno 2008. 9/3354-A/133 riformulato (Prisco-FdI)

In sede d’esame, in seconda lettura, al Senato è stato altresì accolto l’ordine del giorno G 20.1 (riformulazione non ancora disponibile, primo firmatario il Sen. Romano del Gruppo M5S) che, nel senso auspicato dall’ANCE, chiede di porre in essere appositi provvedimenti normativi volti a prevedere che per i contratti di appalto sottoscritti a far data dal 1º luglio 2023, i lavori di cui al citato articolo l’articolo 119 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonché quelli elencati al comma 2, lettere a), b), c) e d) dell’articolo 121 del medesimo decreto legge 34/2020, siano obbligatoriamente affidati a imprese in possesso della qualificazione ai sensi dell’articolo 84 del codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di cui al D.Lgs n. 50/2016.

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