In attesa di bollinatura e conseguente ingresso in Gazzetta ufficiale, il MITE, Ministero per la Transizione Ecologica, ha reso noto il testo del DM 75/2022 (LEGGI TUTTO). Dopo il trambusto scatenato dalla Relazione Illustrativa circolata lo scorso venerdì, il Decreto Prezzi assume finalmente forma definitiva e non mancano le sorprese.
L’impianto rimane quello noto dalla scorsa settimana (validità per tutti i bonus, 30 giorni per l’entrata in vigore, etc.), ma sulla linea del traguardo passa la modifica tanto invocata da parte di Associazioni, professionisti e cittadini: viene abbandonata l’incomprensibile scelta dei massimali omnicomprensivi per optare per la soluzione più logica, ovvero l’esclusione dai tetti fissati di IVA, posa e oneri, con grande soddisfazione da parte di ANFIT.
L’iter ha ricalcato esattamente quanto accaduto nel 2020 per la pubblicazione del Decreto MISE Requisiti Ecobonus, e in particolare del suo famoso allegato I. Anche allora il Ministero impostò i limiti in funzione di cifre omnicomprensive (come si può ben notare dal titolo della Tabella 1 di quel documento), per poi tornare sui suoi passi attraverso l’inserimento della seguente dicitura in calce al documento: “I costi esposti in tabella si considerano al netto di IVA, prestazioni professionali e oneri complementari relative alla installazione e alla messa in opera delle tecnologie”.
Analogamente, il Decreto Prezzi del MITE esclude costi di fornitura, installazione, messa in opera, dell’IVA, delle prestazioni professionali e delle eventuali altre opere complementari, ponendo rimedio a quanto precedentemente indicato nella Relazione Illustrativa circolata la scorsa settimana. “Di questo tema avevamo diffusamente parlato qui, evidenziando come tale scelta andasse a vanificare la corretta impostazione di fondo del documento”, ricorda il portale dell'ANFIT.
Come evidenziato dal Vicepresidente ANFIT Marco Rossi, risulta inoltre degna di nota la previsione di un meccanismo di aggiornamento annuale delle cifre, che punta a mantenere i limiti di prezzo in linea con la realtà del mercato.
Resta sul tavolo la questione, non di poco conto, della modifica al Decreto Sostegni Ter in materia di cessione del credito, ma limitandosi al Decreto Prezzi “non possiamo che esprimere soddisfazione per un DM che, nella versione ufficiale, introduce sensati strumenti per combattere le distorsioni e tiene conto delle indicazioni di tutto il fronte associativo del settore delle costruzioni”, conclude ANFIT.
IL COMMENTO DI FEDERLEGNOARREDO. "La decisione di escludere dai massimali previsti dal Decreto Prezzi l’Iva, la posa e gli oneri, e al contempo di aumentarli almeno del 20%, come più volte da noi richiesto, è la conferma che il nostro obiettivo era condivisibile e corretto: consentire che la spinta propulsiva dell’edilizia non si fermasse e, al tempo stesso, che imprenditori e cittadini onesti fossero difesi dal dilagare delle frodi". Lo dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo.