Secondo assoRinnovabili la bozza di Decreto sui meccanismi di incentivazione per le rinnovabili elettriche (escluso il fotovoltaico) “non appare purtroppo sufficiente a garantire un quadro di ulteriore sviluppo per il settore, soprattutto in considerazione della recentissima (e inspiegabile) impennata del contatore a 5,765 mld di €, che rischia di vanificare l’efficacia del Decreto stesso, teso a disciplinare (fino al raggiungimento del tetto massimo di 5,8 mld di €) la transizione verso un nuovo modello di sostegno (compatibile con la disciplina europea sugli aiuti di Stato)”.
LUCI E OMBRE. L'Associazione riconosce che “il testo contiene alcuni elementi positivi come, ad esempio, la possibilità di accedere alle tariffe del DM 6 luglio 2012 per gli impianti che entreranno in esercizio entro un anno dall’uscita del nuovo Decreto, il riconoscimento del primo criterio di priorità per gli impianti idonei ma esclusi dai Registri precedenti per esaurimento dei contingenti e i principi individuati in tema di manutenzioni”.
Sono però anche presenti “numerosi punti negativi, di cui i principali sono:
- un orizzonte temporale molto breve, solo fino al 1° dicembre 2016, il che non permette agli operatori di programmare adeguatamente gli investimenti nelle loro imprese;
- una riduzione dei contingenti incentivabili tale da non sanare nemmeno tutte le istanze idonee ma non ammesse ai Registri precedenti;
- un taglio drastico degli incentivi, in particolare per i piccoli impianti: fino al 40% in meno al mini eolico, fino al 18% in meno per il mini idroelettrico e fino al 17% per i piccoli impianti a biomasse e biogas”.
Secondo l'Associazione “se la bozza non verrà emendata, si assisterà, di fatto, al blocco del settore che ha generato occupazione, senza contare i benefici per l'ambiente e la nostra salute e che, non ultimo, ci ha resi più indipendenti dai produttori di energia da fonti fossili”.
ANALISI PUNTUALE. assoRinnovabili ha fatto un'analisi puntuale – vedi il documento qui sotto nell'allegato - di tutti gli articoli della bozza di Decreto che presentano, a parere dell'Associazione, evidenti profili di criticità. Per ciascun profilo viene proposta altresì una modifica.
Di seguito riportiamo una parte.
Articolo 3 (Oggetto ed ambito di applicazione)
Comma 2
Si ritiene che quanto indicato alle lettere a) e b) sia in contrasto, probabilmente per un mero errore materiale, con i tempi necessari alla conclusione delle procedure di partecipazione al secondo bando per registri e aste previsto entro il 30 ottobre 2016.
Articolo 4 (Accesso ai meccanismi di incentivazione)
Comma 3
Tenuto conto della scarsità di risorse messe a disposizione per l’ulteriore incentivazione delle fonti rinnovabili e che il meccanismo di accesso diretto agli incentivi crea incertezza sulle tempistiche di raggiungimento del tetto massimo, assoRinnovabili è favorevole ad una graduale eliminazione di tale modalità. Si propone pertanto di aggiungere al primo capoverso dopo le parole “di cui al presente decreto” le seguenti: “i seguenti impianti entrati in esercizio entro un anno dall’entrata in vigore del presente decreto”.
Comma 3 lett. c)
La bozza di Decreto, inspiegabilmente, non prevede la possibilità per gli impianti di piccola taglia alimentati a bioliquidi sostenibili di accedere direttamente ai meccanismi di incentivazione, cosi come, invece, accade per tutte le altre fonti rinnovabili. Si propone di inserire anche questa tecnologia tra quelle elencate al comma 3, prevedendo una soglia pari a quella prevista per il biogas.
Comma 3, lett. f)
È opinione dell’Associazione che un sistema incentivante non debba favorire gli enti pubblici quando agiscono da (e in concorrenza con) enti privati, così come previsto dalla lettera f), comma 3 dell’art. 4 della bozza del nuovo Decreto, che prevede per gli impianti di proprietà di enti pubblici una potenza doppia per l’accesso diretto agli incentivi (quindi senza ricorrere ai meccanismi di Aste e Registri). Si propone, quindi, di eliminare tale ingiustificato privilegio per gli impianti di proprietà di enti pubblici, stralciando la relativa disposizione.
Comma 5
Il presente comma discrimina ingiustificatamente tutti gli operatori che abbiano avviato lavori di costruzione, dimostrando, a ben guardare, il concreto interesse a portare avanti l’iniziativa energetica. La previgente disciplina, invece, correttamente, prevedeva che potessero accedere agli incentivi anche gli impianti per i quali i soggetti responsabili avessero già iniziato i relativi lavori di costruzione. Si propone, pertanto, di stralciare il comma.
Articolo 6 (Vita media utile convenzionale e periodo di diritto ai meccanismi incentivanti)
Comma 3
In relazione all’estensione del periodo di diritto agli incentivi a seguito di fermate disposte dalle competenti autorità, si propone di prevedere che essa sia commisurata all’energia non prodotta e non alla durata temporale del periodo di fermata.
Articolo 7 (Determinazione delle tariffe incentivanti e degli incentivi)
Comma 1, lett. c)
L’articolo garantisce l’accesso agli incentivi ex DM 6 luglio 2012 agli impianti che entrano in esercizio entro un anno dall’entrata in vigore della bozza di Decreto. Si chiede di esplicitare che tale previsione riguardi gli “impianti iscritti in posizione utile nelle procedure di Registro e di Asta svolte ai sensi del presente Decreto”.