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Decreto sanzioni F-gas: critico il giudizio di Confartigianato

Eccessivo rigore delle sanzioni, e lacune che limitano l’efficacia del decreto F-gas, aumentando gli oneri a carico degli installatori

lunedì 13 gennaio 2020 - Redazione Build News

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Entrerà in vigore il 17 gennaio prossimo il decreto legislativo 5 dicembre 2019, n. 163, recante “Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (UE) n. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra e che abroga il regolamento (CE) n. 842/2006”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.1 del 2 gennaio. Questo Dlgs prevede, tra l’altro, sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione degli obblighi in materia di prevenzione delle emissioni e di sistemi di rilevamento delle perdite, nonché, in alcuni casi, pene detentive per la violazione degli obblighi previsti (LEGGI TUTTO).

Critico il giudizio di Confartigianato che sottolinea, da un lato, l’eccessivo rigore delle sanzioni e, dall’altro, lacune che limitano l’efficacia del decreto F-gas, aumentando gli oneri a carico degli installatori. Insomma, non sono stati corretti gli aspetti indicati proprio da Confartigianato che è intervenuta con contributi di proposte in tutto il lungo iter normativo in materia di gas fluorurati ad effetto serra.

Dario Dalla Costa, Presidente dei Termoidraulici di Confartigianato, ricorda che la Confederazione aveva sollecitato “un sistema sanzionatorio armonico e riproporzionato sulla base delle sanzioni previste per i venditori che apparivano meno severe. Permangono invece anche le sanzioni per le imprese in caso di ritardato inserimento dei dati nella Banca Dati F gas che appaiono troppo elevate rispetto alla natura amministrativa della violazione”.

Inoltre, il Presidente Dalla Costa rileva che “non è stata colta la richiesta di Confartigianato di valorizzare la Banca Dati F-gas, con cui si chiedeva al Ministero dell’Ambiente di sanare la definizione dei contenuti minimi obbligatori da inserire nella banca dati da parte dei ‘venditori’, considerati insufficienti per la piena tracciabilità degli F-Gas. Infatti, la scelta di rendere facoltativo l’inserimento del codice identificativo delle macchine frigorifere produce una falla nel sistema di tracciabilità che limita l’efficacia del provvedimento e aumenta gli oneri in capo agli installatori che si devono fare parte diligente per inserire i dati di macchine che sono state vendute ma che potrebbero essere non iscritte in banca dati”.

Il Presidente dei Termoidraulici di Confartigianato fa rilevare anche di aver richiesto un periodo transitorio necessario e utile per informare capillarmente ed esaurientemente tutta la filiera. Dalla Costa, poi, ribadisce che “le imprese hanno svolto un percorso di formazione e certificazione delle proprie competenze e sono le sole qualificate a operare sulle apparecchiature e macchine frigorifere. Si tratta di un’informazione rilevante soprattutto per i cittadini poiché, essendo stata correttamente individuata tutta la filiera dei soggetti che concorrono all’obiettivo fondamentale della riduzione delle emissioni a effetto serra, sono state anche previste le relative, pesanti, sanzioni”. “Deve essere chiaro agli operatori – prosegue Dalla Costa – che in fase di acquisto, installazione, manutenzione e smantellamento delle apparecchiature e delle macchine frigorifere devono rivolgersi ad un impiantista qualificato, abilitato presso la camera di commercio ai sensi del D.M. 37/08 e in possesso delle certificazioni F-Gas in corso di validità. Ma mi chiedo se i cittadini che hanno un condizionatore in casa, sanno di essere gli “operatori”. Ma soprattutto sanno che se si affidano a personale non qualificato possono essere multati con una sanzione minima di 5.000 euro? Io temo di no!”.

Il primo fondamentale snodo per i controlli sono proprio i venditori che attraverso il rigoroso adempimento dei propri obblighi possono garantire la piena tracciabilità delle macchine e degli F-Gas, oltre che svolgere un prezioso ruolo di informazione dovendo chiedere agli utilizzatori finali una dichiarazione contenente l’impegno che l’installazione sarà effettuata da un’impresa certificata.

Per Confartigianato poi devono essere edotte anche tutte le figure professionali e le imprese che concorrono al ciclo produttivo edile, per evitare sversamenti accidentali di gas ad effetto serra.

In pratica è arrivato il tempo in cui ciascuno si senta responsabilizzato verso comportamenti virtuosi a difesa dell’ambiente e alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per limitare e prevenire in tal modo effetti indesiderati sul clima.

“Gli installatori e manutentori di Confartigianato – conclude il President Dalla Costa – ci sono, mettendo la propria professionalità al servizio dei cittadini per contribuire al controllo di prodotti e sostanze che, in caso di uso improprio, sono dannose per l’ambiente e per la salute”.

Leggi anche: “F-gas, il decreto sanzioni è in Gazzetta Ufficiale. Entrerà in vigore il 17 gennaio

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