Si è concluso l'esame da parte delle commissioni competenti di Senato e Camera sullo schema di decreto legislativo – approvato in esame preliminare dal Consiglio dei ministri lo scorso 10 marzo - recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 305/2011 che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE (LEGGI TUTTO).
Nel parere al Governo approvato lo scorso 2 maggio, la commissione Territorio del Senato ha dato l'ok al provvedimento con le seguenti osservazioni:
- al fine di tenere in maggiore e più esplicita considerazione gli aspetti di sostenibilità ambientale legati alla commercializzazione dei prodotti da costruzione, valuti il Governo l'opportunità di inserire all'articolo 3, inerente il Comitato nazionale di coordinamento per i prodotti da costruzione, dopo il comma 2, un comma del seguente tenore: “Nel caso in cui vengano trattati argomenti o questioni inerenti prodotti per i quali risulti rilevante il requisito dell'uso sostenibile delle risorse naturali, è prevista la presenza di un rappresentante del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare”;
- valuti il Governo l'opportunità di integrare le disposizioni dell'articolo 20, inserendo il progettista fra i soggetti su cui grava l'obbligo di prescrizione di prodotti conformi al Regolamento (UE) n. 305/2011;
- valuti il Governo l'opportunità, in sede di prima applicazione del decreto legislativo, di rimodulare e graduare le sanzioni penali previste in rapporto al livello di responsabilità di ciascun operatore della filiera e riducendole in caso di prodotti non destinati ad uso strutturale o antincendio;
- al fine di garantire la trasparenza del mercato e la libera concorrenza delle imprese che operano nel rispetto della legge, valuti il Governo la creazione di un sito Internet pubblico che raccolga e aggiorni i prodotti e i materiali per i quali è obbligatoria la dichiarazione di prestazione e la marcatura CE;
- valuti il Governo l'opportunità di stabilire obblighi differenziati per i prodotti unici al fine di non renderli economicamente insostenibili garantendo, in ogni caso, lo stesso livello prestazionale dei prodotti in serie.
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