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Decreto Superbonus, ok dalla Camera senza modifiche

Fondazione Inarcassa: “i liberi professionisti attendono ancora risposte, sono stati i più penalizzati da una normativa confusa e in continua evoluzione. Pubblico e privato lavorino insieme a nuove proposte per la riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio”

giovedì 1 febbraio 2024 - Alessandro Giraudi

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Via libera dalla Camera al disegno di legge di conversione in legge del Decreto Superbonus - decreto-legge 29 dicembre 2023, n. 212 recante “Misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119, 119-ter e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77”.

In provvedimento va ora all’esame del Senato che ha calendarizzato il voto per il 20 febbraio.

Nonostante le pressanti richieste delle associazioni del settore, non sono state approvate modifiche al testo. Il Governo ha dato parere negativo a tutti i 123 emendamenti presentati dai partiti, e pertanto la maggioranza ha ritirato i propri emendamenti.

Fondazione Inarcassa: “i liberi professionisti attendono ancora risposte”

“L’approvazione alla Camera del cosiddetto decreto superbonus annuncia di fatto la fine di una stagione che ha avuto il grande merito di mettere al centro dell’agenda politica di questi ultimi anni il tema della riqualificazione e della messa in sicurezza del patrimonio edilizio e, in un momento delicato per l’economia del paese, di rilanciare il settore dell’edilizia ed il suo indotto, contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro in tutta la filiera delle costruzioni”, ha commentato il Presidente della Fondazione Inarcassa, Andrea De Maio.

“Sin dal suo insediamento, l’attuale governo è apparso determinato a chiudere i conti con una misura che ha attirato tante critiche, sotto il profilo applicativo e sotto quello della tenuta dei conti pubblici. Non vorremmo però che con il decreto superbonus si metta la parola fine anche all’indifferibile esigenza per il nostro paese di adottare un piano stabile e duraturo di interventi mirati alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio, che comprendano tanto la riqualificazione energetica quanto il miglioramento e l’adeguamento sismico”, ha detto De Maio.

“Il superbonus ha comportato in molti casi diverse criticità nell’esercizio della libera professione da parte degli architetti e ingegneri”, prosegue il Presidente della Fondazione Inarcassa. “A partire dall’istituto del general contractor, verso cui la Fondazione Inarcassa ha sempre mostrato una posizione contraria e sul cui utilizzo occorreva maggiore prudenza, considerati gli scandali corruttivi legati al 110 per cento. C’è poi l’altro annoso problema della cessione dei crediti bloccati e incagliati. Sono ancora tanti i liberi professionisti che attendono delle risposte al problema dei crediti incassati che rischiano di trasformarsi in carta straccia. Da non sottovalutare, infine, il tema della ipertrofia normativa che ha cambiato le regole del gioco in corsa, ha burocratizzato le procedure di avvio dei lavori e, quindi, ha complicato il lavoro dei liberi professionisti. In una fase di superamento del 110 per cento, la Fondazione Inarcassa vuole condividere con le Istituzioni un pacchetto di proposte per rilanciare un programma di interventi di lungo periodo e per centrare gli obiettivi della Direttiva Epbd case green. Facendo leva sugli incentivi fiscali che devono continuare ad esistere, ma vanno migliorati, occorre, in primo luogo, favorire la migliore allocazione delle risorse pubbliche ottimizzando i risultati degli interventi, rendendo obbligatorio, prima di ogni intervento di riqualificazione energetica, la verifica statica e sismica degli edifici. In secondo luogo, è auspicabile attivare un meccanismo premiante per l’accoppiamento riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico e prevedere aliquote diverse e crescenti rispetto al tipo di intervento da realizzare. Infine, riteniamo fondamentale una stabilizzazione normativa che definisca in modo chiaro gli ambiti di applicazione, evitando continui provvedimenti di proroga o deroghe troppo ravvicinate alle scadenze previste, poiché alimentano speculazioni, rischi, errori, ripensamenti e frizioni tra tutte le parti in gioco”, conclude De Maio.

Leggi anche: “Blindato il Superbonus: dal Governo è no ai 123 emendamenti

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