Probabilmente il tanto discusso DL 39/2024 di marzo (con la stretta sulla cessione dei crediti dei bonus edilizi) è servito al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ad allontanare la necessità di una precoce manovra correttiva e a poter presentare oggi in Cdm un Def per così dire “leggero”, che include cioè solo i dati di bilancio tendenziali, senza scoprire le carte su quelli di programma.
Il Def, ha spiegato ieri il ministro, “risponde alla situazione di cambiamento delle regole europee non ci sono ancora le istruzioni della nuova governance, quando ci saranno faremo il piano strutturale come richiesto da queste nuove regolamentazioni che abbiamo assunto”. Inoltre ha aggiunto il documento “rispetterà gli obiettivi della Nadef presentata in autunno per una questione di credibilità”.
L’eventualità di una manovra correttiva poco prima delle elezioni europee era infondo assolutamente da evitare, vuoi per non creare possibili tensioni all’interno della maggioranza, vuoi per non andare a stressare in modo particolare gli elettori. Dopo le elezioni europee di giugno quindi è lecito attendersi delle novità o quanto meno un quadro più completo. Poi qualche scettico potrebbe pensare che certe brutte notizie di solito arrivano sempre ad agosto, quando si è distratti sotto l’ombrellone.
Superbonus osservato speciale
Nel frattempo a tenere banco e con il fiato sospeso sono sempre i numeri del Superbonus. A marzo si è registrato un altro record con 7,8 miliardi di detrazioni, portando il totale complessivo a 122 miliardi, come si evince dal rapporto mensile redatto da Enea. A marzo scadeva anche il termine di 90 giorni per comunicare i dati sulle asseverazioni presentate entro il 2023. Nello stesso mese sono stati 5,6 miliardi gli investimenti quasi tutti in ambito condominiale e che hanno attivato oltre 13 milia cantieri. Il totale complessivo degli interventi di ristrutturazione che hanno beneficiato di bonus sfiora quasi 495 mila immobili mettendo insieme condomini, villette e unità indipendenti.
Pronti ad ogni evenienza
Nonostante siano numeri importanti il ministro Giorgetti ha tenuto in un certo modo a rassicurare: “se c’è qualcosa da correggere la correggeremo ma sostanzialmente siamo in linea”. La crescita dell’economia italiana al momento si mantiene intorno al’1% del Pil, dato che dovrebbe essere riportato nel Def, poco distante dal 1,2% indicato nella Nadef in autunno e comunque più ottimistico delle stime di Banca d’Italia, Fmi e Commissione europea.