In breve, la direttiva si limita a definire un quadro generale, dando ampio margine di manovra agli Stati membri per migliorarlo. Pertanto, il concetto "NZEB" è molto flessibile, dato che gli Stati membri sono responsabili nel definire i loro piani nazionali e i propri requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici in un’ottica di raggiungimento del “livello ottimale di costo” durante il ciclo di vita economico stimato dell’edificio.
Nei loro piani nazionali, la maggior parte degli Stati Membri ha stabilito degli obiettivi "intermedi" per migliorare il rendimento energetico degli edifici di nuova costruzione entro il 2015. Alcuni Paesi però sono andati oltre e hanno già stabilito alcune misure per una transizione graduale verso i livelli NZEB anche per gli anni successivi:
- ad esempio, in Danimarca nella Repubblica slovacca, l'obbligo di una determinata prestazione energetica per edifici di nuova costruzione sarà più severo dopo il 2015.
- In alcuni paesi, invece, la definizione di NZEB verrà implementata solamente per alcune tipologie di edifici (Repubblica Ceca e Regno Unito).
- Infine, un altro esempio è la regione di Bruxelles capitale, in cui i requisiti NZEB sono stati ufficialmente definiti già nel 2011, ma applicati a partire dal 2015. In questo caso, il settore delle costruzioni si è gradualmente adattato alle esigenze e oggi la definizione di NZEB è obbligatoria per tutti i nuovi edifici.
LA RICERCA. Per comprendere lo stato attuale e gli approcci che i paesi UE hanno avuto con l'introduzione del concetto NZEB, il Buildings Performance Institute Europe (BPIE) ha riassunto il tutto in una scheda informativa (in allegato). I risultati mostrano che, ad oggi, una definizione di NZEB è disponibile in 15 paesi (inclusa la Brussels Capital Region e le Fiandre). In altri 3 paesi, i requisiti NZEB sono stati definiti e dovrebbero essere attuati a breve nella legislazione nazionale. La situazione per gli edifici esistenti è senza dubbio più difficile perché fin ora soli 8 paesi (Cipro, Lituania, Lettonia, Romania, Slovacchia, Irlanda, Francia, Fiandre) hanno formalmente stabilito requisiti NZEB. Questi numeri dimostrano che vi è stato un notevole progresso, ma che la strada da percorrere è ancora lunga.ITALIA. Per quanto riguarda la situazione nel nostro Paese, ricordiamo che con l'approvazione del DM Requisiti Minimi, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è stato svelato cosa si intende per edificio a energia quasi zero: tutti gli edifici, siano essi di nuova costruzione o esistenti, per cui sono contemporaneamente rispettati requisiti prestazionali e quote obbligatorie di energie da fonti rinnovabili:
- tutti i requisiti previsti con i valori vigenti dall’1 gennaio 2019 per gli edifici pubblici e dall’1 gennaio 2021 per tutti gli altri edifici;
- gli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili nel rispetto dei principi minimi di cui all’Allegato 3, paragrafo 1, lettera c), del DL 28/11, ovvero copertura del 50%.