“L’approvazione in prima lettura al Senato della delega al processo civile è una ottima notizia perché il maxiemendamento presentato dal governo, su cui è stata posta la fiducia, contiene anche una misura volta alla revisione della normativa in materia di consulenti tecnici d’ufficio (CTU). Ora ci aspettiamo che la Camera calendarizzi il provvedimento e, senza modifiche, lo approvi al più presto. Poi inizierà il percorso dei decreti attuativi sul quale continuiamo ad essere disponibili a dialogare con il governo per presentare le nostre proposte in materia. Per ora possiamo dirci soddisfatti perché i principi e i criteri direttivi contenuti nella delega vanno nella direzione che abbiamo esplicitamente chiesto al decisore pubblico durante gli incontri avuti nell'ultimo semestre”. Questo il commento di Franco Fietta (nella foto), presidente della Fondazione Inarcassa, in merito all’approvazione in prima lettura al Senato del disegno di legge delega per l'efficienza del processo civile che contiene, all’art. 14, anche la revisione della normativa in materia di consulenti tecnici d’ufficio.
Il provvedimento è ora atteso alla Camera per il via libera definitivo in seconda lettura.
“La riforma dell’istituto delle CTU è indispensabile per avere un processo civile più rapido e una pubblica amministrazione più efficiente, in coerenza con gli obiettivi di riforma del sistema giudiziario contenuti nel PNRR - prosegue Fietta. I CTU difatti svolgono una funzione pubblica essenziale a supporto del sistema giudiziario e una buona riforma, che preveda la valorizzazione delle migliori professionalità e un meccanismo trasparente e meritocratico di reclutamento dei consulenti tecnici, garantirebbe un effettivo risparmio di denaro pubblico. In vista dei provvedimenti attuativi, continuiamo ad essere disponibili ad un dialogo con il governo per presentare le nostre proposte che vanno nella direzione di una maggiore qualificazione professionale dei CTU. L’obiettivo della riforma non può prescindere, infatti, dalla valorizzazione del ruolo che i CTU assumono nella dimensione pubblica. A tal fine, tenuto conto dei principi e criteri direttivi, la revisione della normativa dovrà riguardare, a nostro avviso, due ambiti fondamentali: la formazione e organizzazione professionale e i compensi. Occorre, infatti, investire sull’aggiornamento professionale e la specializzazione dell’attività, anche attraverso la costituzione di albi dinamici suddivisi per competenze, subordinandone l’iscrizione al possesso della partita IVA, RC professionale e regolarità contributiva aspetti che anche nel campo della giustizia non possono essere più dimenticati.
Al contempo ci aspettiamo che, a fronte di una sempre maggiore professionalizzazione dei CTU, si provveda all’aggiornamento dei loro onorari che oggi sono umilianti ed imbarazzanti, ormai fermi al decreto del ministero della giustizia del 30 maggio 2002”, conclude il presidente Fietta.