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Delrio: a breve la classificazione sismica degli edifici

Intervenuto alla trasmissione televisiva Porta a Porta ha annunciato che il decreto di ratifica è in via di definizione. Potrebbe essere determinante per le detrazioni o per i premi assicurativi

giovedì 25 agosto 2016 - Redazione Build News

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Durante la trasmissione televisiva Porta a Porta il ministro delle Infrastrutture Delrio ha annunciato che il lavoro sulla classificazione sismica è quasi terminato e che a breve verrà pubblicata la regola tecnica.

La classificazione è stata prevista nel Decreto ministeriale del 17 ottobre 2013 (in allegato) istituendo un gruppo di studio, affidato per la segreteria tecnica all'associazione Ingegneria Sismica Italiana ISI. Con un comunicato odierno, l’associazione ISI ha ricordato che le linee guida per la classificazione sismica edifici sono pronte da circa un anno, il documento in bozza è sul tavolo del Ministro delle infrastrutture. Non è escluso che se queste venissero presto adottate, si potrebbe legare la detrazione fiscale per gli interventi antisismici al miglioramento delle classi di rischio. ?

COME FUNZIONA LA CLASSIFICAZIONE. Il metodo di valutazione (classi da A ad F) si basa sul concetto sul costo medio anno da sostenere per riparare i danni e coprire le perdite causate da eventi sismici: trascurabile in una struttura efficiente, decisamente più alto in edifici più datati e mal costruiti. ? La classificazione parte da un manifesto che l'associazione ha presentato nel 2013 che punta di individuare un sistema che eviti di attribuire gli incentivi per la detrazione antisismica a pioggia, pensando un meccanismo simile a quello di risparmiar genetico. La classificazione consentirebbe di operare delle scelte razionali tra i vari interventi di miglioramento sismico, stimolando quelli che permetterebbero più facilmente miglioramento di classe e legando in questo modo la classe sismica ad un premio assicurativo inversamente proporzionale al miglioramento da classe. ?

SI RIDISCUTE DI ASSICURAZIONE CONTRO I TERREMOTI. Il tema dell'assicurazione contro le calamità naturali è però molto controverso, osteggiato dalla proprietà edilizia che lo vive come un ulteriore balzello. Ci aveva provato il Governo Monti nel 2012 ad introdurre l’obbligo assicurativo per gli edifici privati nella riforma della protezione Civile (D.lgs 59/2012), ma poi il comma è stato ritirato. Nemmeno sono usciti i regolamenti per le coperture assicurative su base volontaria, previsti invece dal decreto. Sta di fatto che mediamente lo Stato spende circa 3 miliardi di euro all'anno per sistemare gli edifici privati e pubblici danneggiati dalle calamità naturali, negli ultimi quarant'anni sono stati ben 147 i miliardi di euro impegnati a tale scopo. Spostare sui privati l'onere della tutela sismica attraverso un'assicurazione consentirebbe allo Stato di destinare questi fondi magari alla prevenzione del patrimonio storico culturale o degli edifici scolastici. Tuttavia una soluzione di questo tipo non può che essere obbligatoria per tutti, ossia per i proprietari e per le compagnie dovrebbero essere obbligata ad offrirla a prezzi calmierati. Non come avviene per le calamità naturali, campo nel quale le compagine hanno la facoltà le di scegliere quali territori assicurare e quali no.

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