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Demolizioni opere abusive, via libera dalla Camera alla legge con i criteri di priorità

Prevista l'istituzione presso il Mit di un fondo di rotazione da 50 milioni di euro e della Banca dati nazionale sull'abusivismo edilizio

mercoledì 18 maggio 2016 - Redazione Build News

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Via libera dalla Camera dei Deputati alla proposta di legge, già approvata dal Senato, recante disposizioni in materia di criteri di priorità per l'esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi. Il provvedimento torna ora all'esame del Senato.

La proposta di legge – spiega il dossier del servizio studi della Camera - detta disposizioni in materia di priorità: nelle demolizioni di manufatti abusivi in presenza della condanna definitiva del giudice penale per i reati di abusivismo edilizio quando la demolizione non è stata ancora eseguita; negli ordini di rimessione in pristino in caso di abusi edilizi su beni paesaggistici.

DOPPIO BINARIO. È confermato l'attuale sistema del doppio binario che vede la competenza sia delle autorità amministrative - Comuni, Regioni e Prefetture - che dell'autorità giudiziaria.

La riforma interviene sulla fase "giudiziaria", modificando il D.Lgs. n. 106 del 2006 (relativo alla riorganizzazione degli uffici del pubblico ministero), per attribuire al procuratore della Repubblica il compito di determinare detti criteri di priorità.

I criteri che dovranno essere considerati dai pubblici ministeri riguardano:

- gli immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o su area soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico o a vincolo sismico o a vincolo idrogeologico o a vincolo archeologico e storico-artistico;

- gli immobili che per qualunque motivo rappresentano un pericolo per la pubblica o privata incolumità, nell'ambito del necessario coordinamento con le autorità amministrative preposte;

- gli immobili nella disponibilità di soggetti condannati per reati di associazione mafiosa (o commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis c.p.) o di soggetti colpiti da misure prevenzione.

LE PRIORITÀ. Nell'ambito di ciascuna delle tre categorie indicate, determinata con provvedimento del procuratore della Repubblica (tenendo conto delle specificità del territorio di competenza) la priorità dovrà essere attribuita, di regola:

- agli immobili in corso di costruzione o comunque non ancora ultimati alla data della sentenza di condanna di primo grado;

- agli immobili non stabilmente abitati.

Ulteriori novità sono introdotte dal provvedimento nel TU sull'edilizia (DPR n. 380 del 2001). In particolare, la riforma estende gli obblighi di trasmissione da parte del comune (entro il 31 dicembre di ogni anno) dell'elenco delle opere non sanabili - oltre che al prefetto - anche alle altre amministrazioni statali e regionali preposte alla tutela. Nel precisare che deve trattarsi delle opere per le quali il responsabile dell'abuso non ha provveduto alla demolizione e al ripristino, la riforma aggiunge che deve essere anche scaduto il termine di 270 giorni entro il quale il comune è tenuto a concludere la demolizione.

In relazione alla demolizione, la proposta di legge estende anche ai comuni, ove siano tali enti a procedere alla demolizione, la possibilità – già prevista per il prefetto - di avvalersi di imprese private o di strutture operative del Ministero della difesa per eseguire la demolizione.

FONDO DI ROTAZIONE. La proposta di legge istituisce presso il Ministero delle infrastrutture un fondo di rotazione, dotato di 50 milioni di euro, per integrare le risorse necessarie per le opere di demolizione dei comuni. Le modalità di erogazione dei finanziamenti saranno disciplinate da un decreto del Ministro delle infrastrutture e trasporti, di concerto con i Ministri dell'ambiente e dei beni culturali, previo parere della Conferenza unificata. L'erogazione delle risorse finanziarie dovrà essere garantita da una convenzione che preveda la restituzione delle somme entro 10 anni.

BANCA DATI NAZIONALE SULL'ABUSIVISMO EDILIZIO. Viene, infine, costituita la Banca dati nazionale sull'abusivismo edilizio presso il Ministero delle infrastrutture. La gestione della banca dati è attribuita all'Agenzia per l'Italia digitale, che dovrà garantire l'interoperabilità dei soggetti coinvolti e la gestione dei rilievi satellitari. Tutte le autorità e gli uffici competenti dovranno condividere e trasmettere le informazioni sugli illeciti alla banca dati, di cui si avvalgono gli uffici distrettuali competenti e le amministrazioni comunali e regionali. E' prevista una sanzione pecuniaria a carico del dirigente o funzionario inadempiente.

IL DOCUMENTO DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI DEL 5 MAGGIO. La Conferenza delle regioni ha messo a punto un documento che raccoglie le norme regionali, l'iter delle procedure di demolizione e le principali criticità riscontrate (LEGGI TUTTO).

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