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I tetti di Derbigum contro il surriscaldamento globale

Negli anni Derbigum ha sviluppato soluzioni per risparmiare acqua, raffrescare gli edifici, rendere più efficienti gli impianti fotovoltaici proponendo membrane di qualità e con crescenti percentuali di materia riciclata

mercoledì 5 aprile 2023 - Redazione Build News

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I cambiamenti climatici ci sono sempre stati ma il surriscaldamento della Terra a cui assistiamo da circa 150 anni è anomalo - su questo c'è oramai unanimità da parte della comunità scientifica internazionale - ed è causato dall’uomo e dalle sue attività. Si chiama effetto serra antropico e si aggiunge all’effetto serra naturale. È probabilmente il nodo principale del nostro tempo, la sfida a cui è necessario dare risposta, sapendo che servono accordi internazionali efficaci tra Stati ma che anche il contributo dei singoli è necessario. "Noi sappiamo che il mare è fatto di tante singole gocce d'acqua e che ognuno nel suo piccolo può fare la differenza - afferma Franco Villa, Country Manager Derbigum Italia -, e per questo come azienda abbiamo messo in moto da tempo molte azioni per ridurre le emissioni di C02 e contribuire a uno stile di vita più sostenibile".

Tale consapevolezza è parte del patrimonio aziendale da più di trent'anni. Derbigum è attiva in tale direzione dagli anni Novanta del secolo scorso, arrivando a brevettare un suo sistema di recupero interno che le permette di creare una nuova materia prima riciclata. Si tratta del Derbitumen, materiale che utilizza per la produzione di membrane impermeabili con una elevata percentuale di riciclato. L'obiettivo, sostenuto da investimenti in ricerca e sviluppo importanti, è aumentare sempre più le percentuali di riciclato nei suoi prodotti per recidere sempre più la dipendenza dal petrolio.

Le soluzioni sostenibili Derbigum

Risparmiare acqua. Si può decidere di impermeabilizzare il proprio tetto con membrane delle linee Aquatop, Derbibrite NT e Vaeplan, che non alterano il pH dell’acqua e permettono quindi di raccogliere l'acqua e riutilizzarla per lavare l'automobile, innaffiare il giardino, per gli scarichi del bagno e molto altro. I vantaggi? Per l'ambiente ovviamente, e per il portafogli.

Risparmiare energia. Membrane bianche riflettenti come il Derbibrite NT, il Vaeplan, il Derbicolor FR bianco e il Derbicolor FR PV abbassano la temperatura superficiale del tetto e aiutano quindi a ridurre la temperatura interna degli edifici, con conseguente significativo risparmio per l'impianto di climatizzazione durante i mesi estivi. Significa meno energia utilizzata e minori emissioni di C02.

Tetti fotovoltaici. Le membrane bianche riflettenti sono idonee anche per l’installazione di impianti fotovoltaici perché permettono di riflettere i raggi solari, aumentando la quantità di irraggiamento sui pannelli. Un tetto bianco riflettente ha anche una temperatura superficiale più bassa rispetto ad un tetto con una membrana scura, migliorando la resa dell'impianto e riducendo quindi ulteriormente le emissioni di CO2.

Tetti verdi. Derbigum SP AR, Derbigum GC AR e Vaeplan sono prodotti studiati anche per allestire un giardino sul tetto. Che fa risparmiare (se lo trasformate in orto), diventa un tampone naturale che riduce le temperature interne dei locali, rinfranca lo spirito e crea delle oasi verdi nelle città surriscaldate, produce ossigeno attraverso le piante. Tanti vantaggi che vanno a braccetto con minor utilizzo di energia per il raffrescamento e per i processi di depurazione dell'acqua.

Un po' di numeri

Scegliere una soluzione impermeabile come il Derbigum NT (almeno il 25% di riciclato), o il Derbitwin NT (almeno il 20% di riciclato), o una soluzione in doppio strato scegliendo come sottostrato il Derbicoat NT (con almeno il 30% di riciclato) aiuta a ridurre concretamente le emissioni di CO2. Per un’impermeabilizzazione di 1.000 mq, ad esempio, si possono evitare emissioni di CO2 fino a 5.420 kg Fonte INIES. Una soluzione di 1.000 mq in monostrato di Derbigum NT4, rispetto ad una soluzione in doppio strato bituminoso di cinque produttori europei, calcolata sull’intero ciclo di vita delle membrane, equivale a un risparmio di 165 giorni di emissioni GES (Gas Effetto Serra) di una persona europea. O, se si preferisce, a 24.908 km percorsi con un'automobile ad alimentazione termica, a 23.568 km percorsi in aereo, a 2.296.610 km percorsi in treno ad alta velocità, oppure a più di 14 anni di pasti vegetariani o circa 1 anno di pasti a base di carne di manzo (ipotizzando 2 pasti al giorno). Fonte: IMPACTCO2

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