Fisco

Detrazione 65%, niente stop ai prodotti da altri Stati Ue: “Violerebbe il diritto europeo”

Secondo il Ministero dell'Economia limitare l'approvvigionamento solo ai materiali del made in Italy esporrebbe l'Italia al rischio di una procedura di infrazione sulle norme del Tfue

venerdì 31 luglio 2015 - Redazione Build News

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Il sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, Paola De Micheli, ha precisato alla Camera che, nell'ambito degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici che beneficiano della detrazione fiscale del 65% (aliquota maggiorata che senza una proroga scadrà il 31 dicembre 2015), una restrizione dell'approvvigionamento dei materiali e prodotti per l'efficienza energetica (per es. finestre comprensive di infissi, pannelli solari, climatizzatori, coibentazioni, pavimenti) a quelli forniti dalle imprese dell'Italia determinerebbe “una violazione del diritto europeo”, esponendo l'Italia “al rischio di una procedura di infrazione sulle norme del Tfue” (Trattato sul funzionamento dell'Unione europea).  

INTERROGAZIONE ALLA CAMERA. Con una interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro dell’Economia e Finanze Pier Carlo Padoan, la deputata Sandra Savino (Forza Italia-Partito della Libertà) ha evidenziato che “nulla viene indicato dagli uffici dell'Agenzia delle Entrate circa il luogo di approvvigionamento dei materiali utili agli interventi di riqualificazione energetica consentendo di fatto l'acquisto anche presso aziende situate in altri Stati dell'Unione europea, nella fattispecie nei Paesi confinanti quali Austria, Slovenia, Francia”.

Savino ha quindi chiesto al ministro dell'Economia se “sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative, anche normative, intenda porre in essere al fine di ridurre il fenomeno descritto, a tutela delle aziende italiane, specificando chiaramente che l'ottenimento della detrazione fiscale è subordinato all'acquisto esclusivo, presso aziende con sede sul territorio italiano, di materiali volti al risparmio energetico”.

FORNITURE SENZA IVA. Ricordiamo che con un'altra interrogazione, sempre rivolta al titolare del Mef, è stata denunciata la possibilità in Italia di importare in maniera perfettamente legale prodotti da costruzione, come le finestre, provenienti da paesi dell’Unione Europea senza pagare l’Iva, con grave pregiudizio per le aziende italiane (LEGGI TUTTO).

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