"L'Italia deve puntare sulle energie rinnovabili come motore per il futuro della sua economia. Per questo in Consiglio oggi abbiamo ribadito la nostra linea, piu' ambiziosa rispetto al passato, in merito alle proposte di Direttiva del Parlamento Europeo sull'efficienza energetica e sulla Direttiva per la promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. La conclusione del Parlamento europeo, che chiede di fissare un obiettivo vincolante pari al 35% sia per la prima, sia per la seconda, e' la strada giusta".
Così il Ministro dello Sviluppo Economico e vicepremier Luigi Di Maio. "Anzi, contiamo di alzare maggiormente l'asticella nonostante la proposta della Commissione parli di uno scarso 27%. In Parlamento europeo - conclude il Ministro - abbiamo gia' convinto la plenaria della bonta' di queste proposte grazie al lavoro degli europarlamentari. Da oggi ci metteremo al lavoro come Governo per far sentire maggiormente la nostra voce anche agli altri partner europei".
Nel Consiglio europeo sull’energia che si è svolto ieri i Ministri dei Paesi membri hanno deciso quale obiettivo vincolante per le Rinnovabili proporre alla Commissione europea. Il Parlamento europeo, seguendo la linea ambiziosa che l’ANEV insieme a WindEurope avevano auspicato, ha chiesto di fissare un obiettivo vincolante del 35% per Rinnovabili ed Efficienza energetica, innalzando il target del 27% proposto dalla Commissione.
L’ANEV accoglie con favore le dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. “Come ribadito dall’ANEV nei giorni scorsi, aumentare l’obiettivo del 27% al 35% contribuirebbe a creare ulteriori 132.000 posti di lavoro e 92 miliardi di euro di flussi finanziari nell’economia dell’UE grazie alla sola energia eolica. Tali benefici – sottolinea l'Associazione - sarebbero ancor più positivi per l’Italia che ha sviluppato in questi anni una solida industria eolica, ed è diventata esportatrice di questa tecnologia nel mondo. Il nostro Paese infatti ha più di altri bisogno di dare una spinta all’economia e all’occupazione, contribuendo inoltre a combattere i cambiamenti climatici e a salvaguardare l’ambiente e la strada intrapresa finalmente va in questa direzione. Per segnare un cambio di passo con i Governi precedenti, quello del cambiamento dovrà tuttavia far seguire agli importanti ed ambiziosi obiettivi assunti, quegli atti concreti la cui mancanza ad oggi non ha consentito di realizzare i necessari investimenti. Basti pensare che i Decreti attuativi per raggiungere gli obiettivi al 2020, che dovevano essere emanati alla fine del 2016 per regolare il periodo 2017/2020, non ci sono ancora.”
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