Pubblichiamo il seguente comunicato di Inarsind:
“La giornata Nazionale della prevenzione sismica è un’iniziativa promossa dalla Fondazione Inarcassa e ha trovato l’appoggio del Consiglio Nazionale Ingegneri, del Consiglio Nazionale Architetti diventando anch’essi promotori insieme al Dipartimento della Protezione Civile.
Sono due gli eventi che compongono l’iniziativa: il 30 settembre nelle piazze italiane ingegneri ed architetti saranno a disposizione dei cittadini per spiegare il rischio sismico e quali sono gli incentivi fiscali oggi disponibili; il mese di ottobre i volontari ingegneri ed architetti liberi professionisti, che aderiranno all’iniziativa, eseguiranno dei sopralluoghi alle abitazioni dei cittadini che avranno fatto richiesta per una prima valutazione del rischio sismico dell’immobile, senza alcun onorario o rimborso spese.
Gli Ordine Provinciali degli Ingegneri ed Architetti che aderiranno all’iniziativa saranno i coordinatori degli Ingegneri ed Architetti.
Scopo di questa iniziativa è informare e sensibilizzare il cittadino e come espresso nell'ambito della presentazione dell'iniziativa lo scorso 23 luglio con l’obiettivo di rilanciare il mercato delle costruzioni.
Evidenziamo, nella seconda fase, alcuni aspetti importanti della programmazione così come è stata esposta:
1) Il professionista per aderire all’evento deve partecipare al corso FAD di 10 ore “Conoscenze e competenze tecniche” e superare l’esame finale, nonché ad un modulo formativo attinente agli “aspetti organizzativi e procedurali”;
2) Per poter svolgere l’attività di volontario a titolo completamente gratuito l’ingegnere o architetto dovrà sottoscrivere l’autodichiarazione sostitutiva ai sensi dell’art. 47 DPR n.445 del 2000, di avere o non avere un’esperienza professionale nel settore della sicurezza sismica, consolidamenti strutturali nelle varie tipologie di immobili, di essere provvisto o non provvisto di una polizza assicurativa personale di Responsabilità Civile, di avere conoscenza o non conoscenza dello strumento “Sismabonus” e di aver già realizzato o non realizzato progetti che hanno usufruito del Sismabonus;
3) Durante il sopralluogo si dovrà compilare una scheda composta da oltre cento campi, frutto dell’esperienza delle schede AEDES e schede “Cartis edificio”;
4) Il risultato finale della compilazione della scheda sarà l’assegnazione della classe di rischio rappresentata da tre colori: verde, giallo e rosso;
5) La durata prevista del sopralluogo è di circa un’ora.
INARSIND pur apprezzando l’iniziativa volta alla sensibilizzazione dei cittadini per una più corretta conoscenza dello stato degli immobili, rileva forti criticità.
In merito prima di tutto alla figura professionale del tecnico “volontario”:
1) Non è chiaro se il volontario dichiari al cittadino esplicitamente se la visita sia finalizzata esclusivamente a far conoscere il rischio sismico relativo all’immobile oppure anche ad un eventuale conferimento d’incarico per l’intervento di miglioramento sismico;
2) Non è chiaro se il sopralluogo debba essere eseguito per l’intero edificio e non per singolo appartamento o unità abitativa, indipendentemente dall’esistenza o meno della situazione giuridica di “condominio”;
3) Anche se non è obbligatorio compilare l’intera scheda, il punto 4 “progettazione antisismica” richiede un’adeguata preparazione professionale, oltre alla difficoltà del reperimento delle informazioni in modo corretto;
4) La sezione 5 “Edifici in c.a.” e 6 “Edifici in muratura” richiede un’ESAURIENTE disamina della struttura portante, praticamente impossibile da compilare se non sono disponibili i progetti esecutivi utilizzati in cantiere e se l’esecuzione corrisponde alle previsioni di progetto;
5) Si ritiene che la durata della visita prevista in 45 minuti/un’ora sia largamente sottostimata;
6) Non è chiaro se, e a chi, saranno da consegnare i dati raccolti delle schede, e o a chi saranno ceduti, e cosa comporterà la cessione.
Altre criticità vi sono per i costi dell’iniziativa e le responsabilità del tecnico “volontario”:
1) Il maggior costo dell’iniziativa di € 250.000,00 viene coperto dai contributi obbligatori versati dei liberi professionisti ingegneri ed architetti alla cassa di previdenza Inarcassa
2) Il Prof. Mauro Dolce direttore generale della Protezione Civile evidenzia con proiezione di slide, in occasione della presentazione dell’iniziativa a Napoli a fine luglio 2018, che la procedura di redazione della scheda opera in maniera essenzialmente qualitativa, sulla base di informazioni (di affidabilità non nota) raccolte a vista e si basa su punteggi di vulnerabilità assegnati sulle caratteristiche che sono determinate sulla base del giudizio ESPERTO del tecnico che esegue la visita;
3) Come enunciato dal Prof. Dolce e dal Prof. Cosenza in occasione del medesimo evento, il professionista deve esercitare la propria professionalità, avvalersi della propria preparazione tecnica e non può essere un mero compilatore della scheda di valutazione;
4) E’ richiesta la presenza della polizza di responsabilità professionale anche se la stessa non può operare perché attività non retribuita;
5) Secondo il Comitato organizzatore l’attività di sopralluogo e compilazione della scheda è ritenuta NON professionale: perché richiedere le condizioni del DPR 137/2012 "Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali", quali iscrizione all’Albo professionale, formazione, assicurazione, oltre alla condizione di esperienza professionale in campo sismico?
7) Ci si domanda se tale attività professionale di tecnico ESPERTO, in realtà abbia solo l’effetto dello svilimento della professione anche alla luce del recente “Equo compenso”.
INARSIND per tutto quanto illustrato, pur consapevole della necessità di una maggiore informazione sulla prevenzione del rischio sismico e sulle condizioni del patrimonio immobiliare da parte di tutti, ritiene che l’iniziativa non possa essere promossa in quanto gravante per intero sulle spalle del libero professionista, già provato da 10 anni di forte sofferenza dal mercato immobiliare stagnante. Un peso determinato da una duplice componente:
a) Economica: in quanto il costo dell’iniziativa è sostenuto dai versamenti previdenziali degli stessi professionisti obbligati al pagamento dei contributi e gli stessi professionisti attraverso le visite tecniche e degli apprendimenti propedeutici sosterranno altre spese senza alcun rimborso;
b) di responsabilità: in quanto seppur presente, la polizza professionale non opera trattandosi di attività gratuita.
INARSIND ritiene che il libero professionista non può e non debba essere ingannato con il fine di raccogliere adesioni di volontariato: l’attività che viene chiesta è di tipo PROFESSIONALE, anzi di ESPERTO in campo sismico e non può che essere retribuita per una serie di motivi; ultimo in ordine cronologico l’equo compenso promosso anche dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dal Consiglio Nazionale degli Architetti e Fondazione Inarcassa, quali organizzatori di una iniziativa che manda un segnale opposto.
Diamoci una scossa: prevenire è sicuramente meglio che curare, ma l’onere economico e di responsabilità civile è in carico al libero professionista, senza certezze di nuovi incarichi in un mercato immobiliare ancora molto stagnante, oltre al timore che tutta l’iniziativa si riveli per gli effetti del libero professionista un “fuoco di paglia”.
Probabilmente tutti gli sforzi andrebbero indirizzati secondo altra politica quale l’obbligatorietà dell’assicurazione dell’immobile come già avviene in altri paesi: l’appalto per l’assegnazione della copertura assicurativa è in scala nazionale con contraente lo Stato; i premi pagati dai proprietari degli immobili sono rapportati alla esposizione di rischio sismico del bene; ciò determina una serie di conseguenze favorevoli: 1) il contratto a livello nazionale determina premi minimi per i cittadini dell’ordine di qualche centinaio di euro; 2) la copertura a livello nazionale evita allo Stato ogni costo diretto e indiretto di ricostruzione a seguito di evento sismico; 3) il valore dell’immobile e il valore del premio assicurativo sono rapportati alla classe di rischio e pertanto il proprietario è incentivato nel breve periodo ad intraprendere l’investimento per una valutazione di vulnerabilità sismica e quindi un miglioramento sismico: 4) obbligatorietà della targhetta all’entrata dell’edificio come avviene già in alcuni Paesi, al fine di rendere edotto ogni occupante (basti ricordare che i turisti stranieri chiedono sempre più assiduamente se l’immobile è antisismico); il tutto prevedendo agevolazioni per i cittadini incapienti.”
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