di Franco Metta
Si avvicina il tempo della dichiarazione dei redditi: l’Agenzia delle Entrate, tra pochi giorni, metterà a disposizione le dichiarazioni precompilate che, se accettate senza modifiche, dovrebbero consentire ai contribuenti di evitare futuri controlli. Ma non per tutti è così semplice. C’è anche chi ha necessità di intervenire, fare modifiche, e magari approfondire leggendo le istruzioni per la compilazione, prima di affidarsi a un CAF o a un commercialista.
E qui la faccenda si complica. Infatti, da uno studio condotto da ItaliaOggi, emergono dati poco rassicuranti.
“Negli ultimi cinque anni – si legge – le istruzioni necessarie alla compilazione del modello redditi delle persone fisiche sono aumentate di ben 90 pagine a un ritmo di oltre 20 pagine l’anno. È andata un po' meglio, si fa per dire, per il modello 730 – quello utilizzato prevalentemente da lavoratori dipendenti e pensionati – dove l'incremento delle pagine di istruzioni è rimasto contenuto, nel quinquennio 2021-2017, a quota 27”. Secondo il quotidiano economico, “non sono state mantenute le promesse di semplificazione dei modelli dichiarativi e si sono addirittura rivelate all'esatto contrario”.
“Le motivazioni di questa costante e inesorabile lievitazione verso l'alto del numero di pagine necessarie per spiegare come si deve compilare una dichiarazione dei redditi senza commettere errori (ammesso che ciò sia ancora umanamente possibile) – nota ironicamente ItaliaOggi – “è essenzialmente frutto di una continua, quanto caotica, produzione normativa”.
Non mancano naturalmente gli esempi: la circolare che illustra le spese che danno diritto a detrazioni e deduzioni dell’8 luglio 2020 era di ben 411 pagine. Le istruzioni al modello Redditi SC sono passate dalle 227 pagine del 2017 alle 280 pagine del modello 2021 da utilizzare per i redditi conseguiti nel 2020. E avanti di questo passo le istruzioni alla compilazione potrebbero sfiorare le 500 pagine.
Non c’è solo la continua produzione normativa in ambito tributario all’origine di tutto ciò ma anche precise scelte da parte dell'amministrazione finanziaria. Per esempio i contribuenti che hanno ricevuto nel 2020 dei contributi a fondo perduto, frutto delle disposizioni emergenziali, devono indicare tali dati nei quadri della dichiarazione.
In questi giorni, per via del Pnrr, il tema delle semplificazioni e dell'eccessivo peso della burocrazia è tornato alla ribalta. Come d’altronde ha riassunto lo stesso ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante un recente convegno: “Guardate che questa è la terza sfida: tecnologia, burocrazia ma anche la cosiddetta consapevolezza pubblica”.