Approfondimenti

La nuova diga di Genova è l’opera più costosa del PNRR

Da un lato previsioni ottimistiche sui tempi di realizzazione e sull’aumento del traffico container. Dall’altro le ombre sollevate dal professor Piero Silva dell’Università di Grenoble sul progetto e su possibili rischi per la sicurezza della navigazione

giovedì 11 maggio 2023 - Franco Metta

shutterstock_1615557733

A circa un anno dall’approvazione del progetto sono cominciati settimana scorsa i lavori per la nuova “diga foranea” di Genova. A conti fatti si tratta dell’opera più costosa prevista dal PNRR dal momento che l’investimento pubblico raggiunge 1,3 miliardi di euro, e superiore quindi al miliardo stimato lo scorso anni. Anche per questo motivo sarà finanziata con una parte del cosiddetto fondo complementare, cioè una quota di soldi garantiti dall’Italia per completare i finanziamenti europei.

Il termine dei lavori è previsto entro il 2026. Sarà lunga circa 6,2 chilometri e costruita per far entrare in porto enormi navi portacontainer, le più grandi mai costruite, lunghe oltre 400 metri, larghe 62 e con un carico di oltre 24mila TEU, lo standard minimo di un container. La diga attuale dista 550 metri dalla costa, mentre La nuova diga sarà costruita a una distanza di 800 metri dalla costa (più lontana rispetto a quella attuale) proprio per permettere anche alle navi più grandi di ruotare su sé stesse in caso di manovra. Sarà inoltre provvista di due ingressi separati per tenere distinto il traffico merci da quello dei traghetti e della navi da crociera.

I lavori saranno eseguiti senza interrompere il traffico portuale: si dovrà costruire un basamento fatto di roccia a 50 metri di profondità, utilizzando in totale 7 milioni di tonnellate di materiale. Sul basamento verranno poi posizionati cassoni in cemento armato alti 33 metri, larghi 35 e lunghi 67. I cassoni saranno poi riempiti con materiale di risulta ricavato in parte dalla demolizione della vecchia diga e in parte dallo scavo del fondale.

Si è aggiudicato l’appalto per la costruzione un consorzio di imprese guidato da Webuild (che ha costruito anche il nuovo porto di Genova) e a cui partecipano anche Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Fincosit e Sidra.

Circa mille saranno le persone impegnate nei cantieri, tra assunzioni dirette e indirette. Non sono mancate le critiche all’opera. Piero Silva, professore universitario di pianificazione portuale all’università di Grenoble, consulente esterno delle prime fasi progettuali, ha espresso dubbi sulle previsioni ottimistiche dell’autorità portuale e lo ritiene un progetto sovradimensionato se paragonato ai modesti obiettivi in termini di traffico container. Dubbi anche da un punto di vista ingegneristico: “un rischio tecnico altissimo, prevedendo la diga su uno spesso strato limoargilloso inconsistente, a profondità dove la consolidazione di tale strato indispensabile è considerata dagli esperti impossibile”. Infine per Silva ci sono rischi anche per la sicurezza della navigazione poiché la rotta di ingresso e uscita delle navi dal porto non è parallela, e in caso di brutto tempo questo potrebbe causare un impatto tra le navi e la diga stessa.

Idrogeno verde, una soluzione per l'energia del futuro. Ma oggi è ancora troppo caro

L'obiettivo crescita sostenibile è raggiungibile attraverso l'utilizzo dell'idrogeno verde. Ma al momento... Leggi


Bonus elettrodomestici green, spunta il nuovo contributo per rendere la casa più efficiente

Il governo ha allo studio l'introduzione di un nuovo bonus elettrodomestici, che... Leggi

Potrebbe interessarti


Iscriviti alla newsletter di Build News

Rimani aggiornato sulle ultime novità in campo di efficienza energetica e sostenibilità edile

Iscriviti

I più letti sull'argomento


Approfondimenti copertina articolo
Cappotto termico, quanto costa installarlo e come funziona

Il cappotto termico è una delle soluzioni che permettono di isolare un...

Dello stesso autore