“Non vi è alcuna intenzione di questo governo di anticipare il recepimento della direttiva case green già nella Legge di delegazione europea per il 2024, avendo essa come termine il 2026. Anche perché nutriamo l’auspicio di poter riaprire il dossier subito dopo le elezioni di giugno, in seno ad una rinnovata Commissione Ue”.
Lo ha precisato, in una nota trasmessa a ItaliaOggi, il viceministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica Vannia Gava.
Anche fonti di Palazzo Chigi smentiscono
Anche fonti di Palazzo Chigi smentiscono la presenza del recepimento della Direttiva (UE) 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia (Direttiva Case Green) nell'ultima versione della bozza del disegno di legge di delegazione europea 2024.
Ricordiamo che nell'allegato A di una prima bozza del ddl in oggetto, che Build News ha visionato, c'era effettivamente la Direttiva Case Green tra le 14 direttive europee da recepire.
La nuova Direttiva EPBD prevede tra l'altro la decarbonizzazione del riscaldamento e del raffrescamento, anche attraverso le reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento, e l'eliminazione graduale dei combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffrescamento per ottenere progressivamente l’eliminazione completa delle caldaie a combustibile fossile entro il 2040. Dal 1° gennaio 2025 gli Stati membri non offrono più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, ad eccezione di quelle selezionate per gli investimenti, prima del 2025, conformemente al regolamento (UE) 2021/241, all’articolo 7, paragrafo 1, lettera h), punto i), terzo trattino, del regolamento (UE) 2021/1058 e all’articolo 73 del regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio.