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Direttiva Case Green, il recepimento già nella bozza della legge di delegazione europea 2024

C'è anche la nuova EPBD nell'elenco delle 14 direttive europee da recepire, di cui all'allegato A dello schema del disegno di legge di delegazione europea 2024. La Direttiva Case Green prevede, dal 1° gennaio 2025, lo stop agli incentivi statali alle caldaie alimentate a gas

martedì 14 maggio 2024 - Alessandro Giraudi

efficienza energetica Ue

C'è anche la Direttiva Case Green nell'allegato A della bozza del disegno di legge di delegazione europea 2024. Lo schema di ddl, recante delega al governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione Europea, stabilisce all'articolo 1, comma 1 che “Il Governo è delegato ad adottare, secondo i termini, le procedure, i princìpi e criteri direttivi di cui agli articoli 31 e 32 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, nonché quelli specifici stabiliti dalla presente legge, i decreti legislativi per l'attuazione e il recepimento degli atti dell'Unione europea di cui agli articoli da 3 a 16 della presente legge e all'annesso allegato A”.

Il citato allegato A contiene l'elenco delle 14 direttive europee da recepire: tra esse, c'è anche la Direttiva (UE) 2024/1275 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 aprile 2024, sulla prestazione energetica nell’edilizia (nota come Direttiva Case Green), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue Serie L dell'8 maggio 2024, e che abroga la direttiva 2010/31/UE a decorrere dal 30 maggio 2026.

Ricordiamo che la nuova Direttiva deve essere recepita dagli Stati membri entro il 29 maggio 2026.

Dal 1° gennaio 2025 stop agli incentivi statali alle caldaie alimentate a gas

L’articolo 17, paragrafo 15, della nuova EPBD (Energy Performance of Building Directive) stabilisce che “Dal 1° gennaio 2025 gli Stati membri non offrono più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, ad eccezione di quelle selezionate per gli investimenti, prima del 2025, conformemente al regolamento (UE) 2021/241, all’articolo 7, paragrafo 1, lettera h), punto i), terzo trattino, del regolamento (UE) 2021/1058 e all’articolo 73 del regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio”.

Entro il 1° gennaio 2025, gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi al su citato articolo 17, paragrafo 15.

La nuova Direttiva prevede la decarbonizzazione del riscaldamento e del raffrescamento, anche attraverso le reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento, e l'eliminazione graduale dei combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffrescamento per ottenere progressivamente l’eliminazione completa delle caldaie a combustibile fossile entro il 2040.

Possibili incentivi per l’installazione di impianti di riscaldamento ibridi

Due terzi dell’energia consumata per riscaldare e raffrescare gli edifici provengono ancora da combustibili fossili. Per decarbonizzare il settore edile è particolarmente importante eliminare gradualmente i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffrescamento”, si legge al punto 14 delle premesse della Direttiva. “Nei piani nazionali di ristrutturazione degli edifici gli Stati membri dovrebbero pertanto indicare le rispettive politiche e misure nazionali per eliminare gradualmente i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffrescamento. Dovrebbero adoperarsi per eliminare gradualmente le caldaie uniche alimentate a combustibili fossili e, come primo passo, non dovrebbero fornire, a decorrere dal 2025, incentivi finanziari per l’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, ad eccezione di quelle selezionate per beneficiare di un investimento, prima del 2025, nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza istituito dal regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, e del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo di coesione ai sensi del regolamento (UE) 2021/1058 del Parlamento europeo e del Consiglio. Dovrebbe comunque essere possibile fornire incentivi finanziari per l’installazione di impianti di riscaldamento ibridi con una quota considerevole di energie rinnovabili, come la combinazione di una caldaia con un impianto solare termico o con una pompa di calore. Una base giuridica chiara per il divieto dei generatori di calore in base alle loro emissioni di gas a effetto serra, al tipo di combustibile usato oppure alla minima parte dell’energia rinnovabile usata per il riscaldamento a livello dell’edificio dovrebbe sostenere le politiche e misure nazionali di eliminazione graduale”.

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