Il Consiglio europeo ha adottato ieri 9 ottobre 2023 la nuova direttiva RED III sull’energia rinnovabile, per aumentare la quota di energia rinnovabile nel consumo energetico complessivo dell’UE al 42,5% entro il 2030, con un ulteriore aumento indicativo del 2,5% per consentire il raggiungimento dell’obiettivo del 45%.
Ricordiamo che il 12 settembre scorso c'è stata l'approvazione del Parlamento europeo.
La direttiva sarà ora pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Gli Stati membri avranno 18 mesi di tempo dopo l'entrata in vigore della direttiva per recepirla nella legislazione nazionale.
Tutti gli Stati membri dovranno contribuire al raggiungimento di obiettivi settoriali più ambiziosi nei settori dei trasporti, dell’industria, dell’edilizia e del teleriscaldamento e raffrescamento. Lo scopo dei sotto-obiettivi è quello di accelerare l’integrazione delle energie rinnovabili nei settori in cui l’integrazione è stata più lenta.
“Si tratta di un grande risultato nel quadro del pacchetto "Fit for 55" che contribuirà a raggiungere l'obiettivo climatico dell'UE di ridurre le emissioni dell'UE di almeno il 55% entro il 2030. È un passo avanti che contribuirà a raggiungere gli obiettivi climatici dell'UE in modo equo, economicamente vantaggioso e competitivo”, ha dichiarato Teresa Ribera, ministra spagnola ad interim per la transizione ecologica.
Trasporti
Gli Stati membri avranno la possibilità di scegliere tra:
- un obiettivo vincolante di riduzione del 14,5% dell’intensità dei gas serra nei trasporti derivante dall’uso delle energie rinnovabili entro il 2030;
- una quota vincolante di almeno il 29% di energie rinnovabili nel consumo finale di energia nel settore dei trasporti entro il 2030.
Le nuove norme stabiliscono un sotto-obiettivo combinato vincolante del 5,5% per i biocarburanti avanzati (generalmente derivati da materie prime non alimentari) e i combustibili rinnovabili di origine non biologica (principalmente idrogeno rinnovabile e combustibili sintetici a base di idrogeno) nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti. All’interno di questo obiettivo, è previsto un requisito minimo pari all’1% di combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti nel 2030.
Industria
La direttiva stabilisce che l'industria dovrà aumentare ogni anno l'uso delle energie rinnovabili dell'1,6%. Gli Stati membri hanno concordato che il 42% dell’idrogeno utilizzato nell’industria dovrebbe provenire da combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) entro il 2030 e il 60% entro il 2035.
Gli Stati membri avranno la possibilità di scontare del 20% il contributo delle RFNBO nell’uso industriale a due condizioni:
- se il contributo nazionale degli Stati membri all’obiettivo generale vincolante dell’UE soddisfa il contributo previsto;
- la quota di idrogeno da combustibili fossili consumata nello Stato membro non sarà superiore al 23% nel 2030 e al 20% nel 2035.
Edifici, riscaldamento e raffrescamento
Le nuove norme fissano un obiettivo indicativo pari ad almeno il 49% di quota di energia rinnovabile negli edifici nel 2030.
Gli obiettivi rinnovabili per il riscaldamento e il raffrescamento aumenteranno gradualmente, con un aumento vincolante dello 0,8% annuo a livello nazionale fino al 2026 e dell'1,1% dal 2026 al 2030. Il tasso medio annuo minimo applicabile a tutti gli Stati membri è integrato da ulteriori aumenti indicativi calcolati appositamente per ciascuno Stato membro.
Bioenergia
La direttiva rafforza i criteri di sostenibilità per l’utilizzo della biomassa a fini energetici, al fine di ridurre il rischio di una produzione di bioenergia non sostenibile. Gli Stati membri garantiranno l’applicazione del principio a cascata, con particolare attenzione ai regimi di sostegno e nel dovuto rispetto delle specificità nazionali.
Autorizzazioni più rapide per i progetti
Le procedure di autorizzazione per i progetti di energia rinnovabile saranno accelerate. L’intenzione è quella di accelerare la diffusione delle energie rinnovabili nel contesto del piano REPowerEU dell’UE per diventare indipendente dai combustibili fossili russi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Gli Stati membri progetteranno aree di accelerazione delle energie rinnovabili in cui i progetti di energia rinnovabile saranno sottoposti a processi di concessione delle autorizzazioni semplificati e rapidi. Si presumerà inoltre che la diffusione dell’energia rinnovabile sia di “interesse pubblico prevalente”, il che limiterà i motivi di obiezioni legali ai nuovi impianti.
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