Giovedì 7 dicembre 2023 il Consiglio Ue e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia.
Testo ammorbidito
“Finisce qui il sogno dei Verdi di mettere le mani sulla casa degli italiani”, ha commentato la parlamentare europea Isabella Tovaglieri (Lega). “È da pochi minuti terminato l'ultimo incontro di negoziazione sulla direttiva che ha portato con sé l'accordo definitivo sulla direttiva Casa Green: è saltato anche l’obbligo di installare pannelli solari sugli edifici, che ora esclude totalmente il residenziale e si concentra solo sugli edifici pubblici e non-residenziali di grandi dimensioni e con ampie eccezioni, mentre l’obbligo di abbandonare i combustibili fossili nelle caldaie è stato spostato dal 2035 al 2040. L’adesione allo schema di incentivi finanziari per i mutui “green” è stato reso opzionale e volontario per gli Stati Membri e gli obiettivi intermedi di riduzione dei consumi per il parco edilizio sono stati fissato al 16% al 2030 e al 20-22% al 2035. Un successo contro gli obiettivi ideologici della sinistra che rivendichiamo e accogliamo con grande soddisfazione dopo le vittorie degli scorsi incontri di negoziazione. Il buonsenso ha trionfato!”, ha concluso Tovaglieri.
“Gli edifici sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra nell'UE. Grazie a questo accordo potremo migliorare la prestazione energetica degli edifici, ridurre le emissioni e affrontare la povertà energetica. Si tratta di un ulteriore passo avanti verso l'obiettivo dell'UE di conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Oggi è una giornata positiva per i cittadini, la nostra economia e il nostro pianeta”, ha detto Teresa Ribera, terza vicepresidente del governo e ministra della Transizione ecologica e della sfida demografica della Spagna.
La direttiva riveduta stabilisce requisiti di prestazione energetica nuovi e più ambiziosi per gli edifici di nuova costruzione e ristrutturati nell'UE e incoraggia gli Stati membri a ristrutturare il loro parco immobiliare. La revisione mira principalmente a far sì che tutti gli edifici nuovi siano a emissioni zero entro il 2030 e che gli edifici esistenti diventino a emissioni zero entro il 2050.
Energia solare negli edifici
I due colegislatori hanno raggiunto un accordo sull'articolo 9 bis sull'energia solare negli edifici, che garantirà la diffusione di impianti di energia solare adeguati negli edifici di nuova costruzione, negli edifici pubblici e in quelli non residenziali esistenti sottoposti a una ristrutturazione per la quale è richiesta un'autorizzazione.
Norme minime di prestazione energetica
Per quanto riguarda le norme minime di prestazione energetica negli edifici non residenziali, i colegislatori hanno convenuto che nel 2030 tutti gli edifici non residenziali dovranno essere al di sopra del 16% degli edifici con le prestazioni peggiori e nel 2033 al di sopra del 26%.
Per quanto riguarda l'obiettivo di ristrutturazione degli edifici residenziali, gli Stati membri garantiranno che il parco immobiliare residenziale riduca il consumo medio di energia del 16% nel 2030 e tra il 20% e il 22 % nel 2035. Il 55 % della riduzione energetica dovrà essere conseguito mediante la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori.
Eliminazione graduale dei combustibili fossili negli edifici
Infine, per quanto riguarda la graduale eliminazione delle caldaie a combustibili fossili, le due istituzioni hanno concordato di includere nei piani nazionali di ristrutturazione degli edifici una tabella di marcia in vista della graduale eliminazione di tali tipi di caldaie entro il 2040.
Prossime tappe
L'accordo provvisorio raggiunto oggi con il Parlamento europeo deve ora essere approvato e formalmente adottato da entrambe le istituzioni.
Contesto
Il 15 dicembre 2021 la Commissione ha presentato al Parlamento europeo e al Consiglio una proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, La direttiva fa parte del pacchetto "Pronti per il 55%", che delinea la prospettiva per il conseguimento di un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.
La proposta è particolarmente importante dato che a livello dell'Unione gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra legate all'energia. Si tratta anche di una delle leve necessarie per attuare la strategia "ondata di ristrutturazioni", pubblicata nell'ottobre 2020, mediante misure concrete di regolamentazione, finanziamento e sostegno volte a raddoppiare, come minimo, il tasso annuo di ristrutturazione energetica degli edifici entro il 2030 e a incoraggiare ristrutturazioni profonde.
L'attuale direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, riveduta da ultimo nel 2018, stabilisce requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici nuovi e di quelli esistenti in fase di ristrutturazione. Stabilisce una metodologia per il calcolo della prestazione energetica integrata degli edifici e introduce attestati di prestazione energetica per gli edifici.
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