Oggi, mercoledì 22 marzo, Kyoto Club ed EDERA hanno organizzato a Rimini fiera, in occasione della kermesse Key Energy, l’evento EPBD: la riqualificazione su larga scala come via per una giusta transizione energetica.
In Europa gli edifici consumano il 40% dell'energia e circa il 75% di essi non è efficiente in termini energetici. Solo in Italia i consumi del settore residenziale, con il 30% del totale, risultano superiori ai consumi dei trasporti (28%) e a quelli dell’industria (23%). Questi numeri sono alla base della revisione della direttiva europea EPBD sulla performance energetica degli edifici, che mira a ridurre drasticamente l’impatto del settore edilizio sull’ambiente e sul consumo di energia, definendo uno standard comune tra i diversi paesi e fissando obiettivi minimi di performance da raggiungere nei prossimi anni.
Il convegno si è tenuto nell’ambito di Emissioni incorporate di carbonio negli edifici, progetto di Kyoto Club e Legambiente che ha l’obiettivo di informare e sensibilizzare sul tema delle emissioni di carbonio incorporate del settore edile italiano. Gli edifici sono, in tutta Europa, la principale fonte di consumo energetico, pari al 40% di tutta l’energia consumata. I tre quarti di questa energia, infatti, provengono dall’uso diretto di combustibili fossili, causando il 36% delle emissioni di gas serra dell’intero comparto. Le emissioni dei materiali di costruzione contribuiscono al 10-20% dell’impronta di carbonio totale degli edifici dell’UE. L’attuale scenario si è dimostrato strutturalmente inadeguato per attivare una trasformazione degli edifici in Europa per raggiungere una decarbonizzazione che sia in linea con l’obiettivo di -1,5 °C.
Affrontare le carenze strutturali del settore edile, dato il suo contributo sostanziale a emissioni di gas serra e consumo di energia, è un trampolino di lancio verso il raggiungimento degli obiettivi climatici, come riconosciuto anche dal più recente Rapporto redatto dall’Intergovernmental Panel on Climate Change pubblicato lunedì scorso.
“Il testo di revisione della Direttiva sulla performance energetica degli edifici (EPBD) approvato il 14 marzo dal Parlamento europeo parla apertamente di ‘ciclo di vita degli edifici’ e introduce una metodologia che misura il contributo complessivo dell'edificio alle emissioni che determinano i cambiamenti climatici, combinando le emissioni di gas a effetto serra incorporate nei materiali da costruzione con le emissioni dirette e indirette rilasciate. Auspichiamo nella fase d'uso che questa azione possa estendere il risparmio energetico oltre la fase di utilizzo delle case europee, incoraggiando un'ondata di innovazioni industriali di materiali a basse emissioni di carbonio e un migliore riciclaggio dei rifiuti edili. Chiediamo al Parlamento e al Governo italiani di sostenere la nuova proposta legislativa UE durante le prossime consultazioni e, come già avvenuto in Francia e in altri Paesi europei, di varare un normativa nazionale per la riduzione delle emissioni di carbonio incorporate: se definitivamente approvata, l’EPBD sarà non una ‘patrimoniale’ bensì un volano per valorizzare e modernizzare il patrimonio edilizio italiano ponendo le basi per un investimento a lungo termine per le generazioni future e l'indipendenza energetica”. È quanto dichiara Giacomo Pellini, responsabile comunicazione e ufficio stampa di Kyoto Club.