Lo scorso 17 novembre la Commissione europea ha avviato due consultazioni pubbliche sulle revisioni della direttiva sulle energie rinnovabili (2018/2001/Ue) e della direttiva sull'efficienza energetica (2012/27/Ue).
Obiettivo della nuova (e ultima) tornata di consultazione pubblica è quello di acquisire una vasta gamma di opinioni, proposte e suggerimenti ai fini di eventuali modifiche delle due direttive. Questo nel rispetto del piano già presentato a settembre dalla stessa Commissione Ue, il quale include l’obiettivo di aumentare la riduzione delle emissioni di gas climalteranti entro il 2030 ad almeno il 55%, elevando il precedente limite fissato al 40%.
Altra cornice di riferimento, alla quale le modifiche dovranno attenersi, è quella definita dalle iniziative contenute nel Green Deal europeo, elaborato e proposto dalla stessa Commissione nei mesi scorsi. Fra queste le strategie sull'idrogeno e sulle rinnovabili offshore e la riqualificazione energetica del parco immobiliare ("Renovation Wave”).
In questo ambito si aggiunge anche la necessità di tenere in considerazione altre aree d’intervento dal carattere non strettamente energetico, ma in ogni caso con ricadute nel settore dell’energia: la strategia europea sulla biodiversità, il Recovery Fund e il piano d'azione per l'economia circolare.
Costituite da una serie di circa 60 domande, ciascuna consultazione durerà fino al 9 febbraio. Per ora le pagine web disposte a tal scopo sono pubblicate solo in inglese, ma da metà dicembre saranno disponibili anche le versioni in tutte le lingue dell'UE.
La Commissione spera nella partecipazione di un pubblico il più ampio possibile: amministrazioni pubbliche, aziende, comprese le piccole e medie imprese, associazioni industriali, organizzazioni di consumatori, associazioni di lavoratori, ONG, organizzazioni ambientali, società di consulenza, università e cittadini. (fonte: Enea)