Il numero delle istanze per la richiesta di esonero contributivo pervenute alle Casse di previdenza fa ritenere che difficilmente si raggiungeranno i 280 milioni di Euro, cifra ben lontana da quanto previsto nel fondo di copertura di 1.000 milioni di euro.
E il Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti, nella lettera indirizzata al Ministro del Mef, Daniele Franco, rilancia: “Tenuto conto di quanto sopra, sarebbe estremamente importante e utile che almeno una piccola parte di questo risparmio potesse essere impiegato per dare adeguata copertura al Disegno di legge AS 1474 – primo firmatario Sen. Andrea De Bertoldi -, relativo al differimento dei termini per gli adempimenti in caso di infortunio e malattia del professionista, per il quale è stimato un onere, meramente finanziario, di circa 40 milioni di Euro, attualmente all’attenzione della Commissione Giustizia del Senato”.
“Tale provvedimento normativo, oltre a dare concretezza al diritto costituzionalmente garantito di difesa della salute dei lavoratori – scrive il Presidente dell’AdEPP – rappresenta anche una importante misura di salvaguardia per la platea dei liberi professionisti che, dovendo rispettare determinate scadenze, oggi non possono permettersi di assentarsi dal lavoro in caso di malattia o infortunio se non assumendosi la relativa responsabilità economica in caso di sanzioni per gli adempimenti inevasi”.
Si ricorda che lo scorso 2 novembre è scaduto il termine entro il quale i liberi professionisti potevano presentare istanza alla propria Cassa Previdenziale per richiedere l’Esonero Contributivo ai sensi dell’art. 3 del Decreto Ministeriale emanato dal Ministero del Lavoro in concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze il 17 maggio 2021.
CONFPROFESSIONI: TROVARE SUBITO LE COPERTURE FINANZIARIE. «I liberi professionisti non possono ammalarsi, per legge. Dopo anni di discussioni e dibattiti parlamentari il disegno di legge n. 1474 sul differimento dei termini per infortunio e malattia, primo firmatario Andrea de Bertoldi, rimane inspiegabilmente bloccato, in attesa che si trovi un’adeguata copertura finanziaria». Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, lancia un appello al Governo per chiedere «un atto di civiltà», riconoscendo il diritto alla salute anche a milioni di professionisti e lavoratori autonomi.
«Occorre sbloccare in tempi rapidi l’iter legislativo del ddl de Bertoldi in Commissione Giustizia del Senato», incalza Stella. «Sul Ddl malattia e infortuni c’è il consenso unanime di tutto il mondo professionale e di un’ampia maggioranza parlamentare, trasversale a tutte le forze politiche. La Ragioneria generale dello Stato e il ministero dell’Economia non possono più trincerarsi dietro l’assenza di coperture finanziarie e negare il diritto alla salute di milioni di liberi professionisti e lavoratori autonomi».
«Più volte – conclude Stella – abbiamo richiesto di utilizzare i risparmi del fondo per l’esonero contributivo, circa 600 milioni, per la copertura del ddl infortunio e malattia del professionista, ma ogni volta che il Governo deve intervenire a favore dei professionisti cala una insopportabile e ingiustificata cortina di fumo».