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Dispacciamento, Arera approva il TIDE: cosa cambia per le rinnovabili e le comunità energetiche

Dal 1 gennaio 2025 entrerà in vigore il Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico che darà più spazio al consumatore-produttore e spingerà le fonti rinnovabili e le comunità energetiche

venerdì 4 agosto 2023 - Redazione Build News

rinnovabili

Con la Delibera 345/2023/R/eel del 25 luglio 2023, l'Arera ha approvato il Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico (TIDE) che andrà a sostituire dall’1 gennaio 2025 la deliberazione 111/06.

Spiega l'Autorità: “Garantire la sicurezza del sistema elettrico, in modo efficiente e al minor costo, considerando la crescita delle fonti rinnovabili non programmabili, la generazione distribuita e la riduzione dell'utilizzo degli impianti programmabili. Con l'approvazione del TIDE - Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico, che entrerà in vigore dal 2025, l'Autorità pone le basi per il futuro, affinché sia davvero possibile continuare a beneficiare dell'energia elettrica con gli attuali livelli di qualità in un contesto con più fonti rinnovabili aleatorie e meno impianti termoelettrici programmabili. Inoltre, si razionalizzano in un unico documento tutte le disposizioni adottate nel corso degli anni in coerenza con le metodologie europee, nonché incorporando nella regolazione a regime l'esperienza dei progetti pilota nel mercato dei servizi di dispacciamento (MSD)”.

Modello di dispacciamento

Il TIDE “propone un modello di dispacciamento (cioè il processo di controllo e gestione della produzione, della trasmissione e della distribuzione dell'energia elettrica) in cui tutte le risorse della rete possono assumere il ruolo di produrre o consumare energia e quello complementare di modificare la produzione e i consumi, su richiesta del gestore della rete (e in futuro anche su richiesta del distributore locale).

Un sistema costruito per far competere sullo stesso piano risorse concentrate e risorse distribuite, basato su piattaforme organizzate che assicurino che siano selezionate, in ogni momento e per ogni specifica esigenza, le risorse di flessibilità più efficienti, cioè quelle che sono in grado di modulare produzione o carico al minore costo”.

"Preparare per tempo il futuro è la condizione migliore per non farsene sorprendere quando arriverà e, nel frattempo, si mantiene alto il presidio dei livelli di qualità raggiunti dal nostro sistema elettrico" afferma Stefano Besseghini presidente ARERA. "Con questa regolazione stiamo abbattendo in via definitiva le barriere storiche che impedivano a qualsiasi soggetto di offrire la propria disponibilità a modificare produzione o carico, un passaggio necessario, poiché la transizione comporta investimenti da parte di soggetti privati che devono avere visione delle regole e fiducia nella loro stabilità".

Equilibrio tra la produzione elettrica e il consumo

La premessa, spiega l'Autorità, “è che in un sistema elettrico occorre garantire in ogni istante l'equilibrio tra la produzione elettrica e il consumo. È necessario quindi trovare un modo per garantire che ci sia sempre abbastanza energia elettrica disponibile per soddisfare la domanda, anche quando la produzione da fonti rinnovabili è bassa. Questo può essere fatto utilizzando impianti programmabili, modulando la domanda o una combinazione di entrambi.

Ciò richiede che anche i clienti e i produttori da fonti rinnovabili siano chiamati a operare in modo più attivo, mettendo a disposizione del sistema elettrico la propria capacità di modificare la produzione e il consumo all'occorrenza, anche spostandoli nel tempo. L'innovazione del TIDE e le sperimentazioni relative a nuovi servizi di flessibilità, rese possibili dalla regolazione dei progetti pilota, lo consentiranno anche per il tramite di nuovi soggetti aggregatori in grado di gestire la flessibilità della produzione e del consumo di una pluralità di clienti e produttori, in modo del tutto indipendente dai venditori di energia elettrica”.

Neutralità tecnologica e nessun limite di potenza minimo

Tra le novità del TIDE, infatti, “c'è la neutralità tecnologica, secondo il quale non è data una priorità ad una fonte di flessibilità rispetto ad un'altra, ma l'unico fattore discriminante deve essere il prezzo chiesto per l'erogazione del servizio; nessun limite di potenza minimo per la partecipazione al mercato dei servizi; istituzionalizzazione di due soggetti potenzialmente distinti che svolgono in modo autonomo le due attività di 'trader' responsabile della programmazione di produzione/consumo (il BRP, Balance Responsible Party), che si occupa della commercializzazione del quantitativo di energia definito, e un responsabile della parte "ancillare" relativa ai servizi (il BSP, Balancing Service Provider) che esegue le movimentazioni”.

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