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Dispacciamento, l'Autorità apre alle Fer non programmabili e ai sistemi di accumulo

Prima apertura del mercato per il servizio di dispacciamento (MSD) alla domanda elettrica e alle unità di produzione anche da fonti rinnovabili non già abilitate nonché ai sistemi di accumulo

venerdì 5 maggio 2017 - Redazione Build News

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Con la delibera 300/2017/R/eel l'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico ha definito i criteri per consentire alla domanda, alle unità di produzione non già abilitate (quali quelle alimentate da fonti rinnovabili non programmabili, la generazione distribuita) e ai sistemi di accumulo di partecipare al mercato dei servizi di dispacciamento (MSD) nell'ambito di progetti pilota.

Nelle more della redazione del nuovo testo integrato del Dispacciamento elettrico, in esito alla consultazione relativa al documento 298/2016/R/eel, con la delibera 300/2017/R/eel - in allegato - si avvia una prima fase di attuazione pilota per consentire di acquisire elementi utili per la riforma organica del dispacciamento e per rendere disponibili, fin da subito, nuove risorse di dispacciamento. In particolare, nella fase di attuazione pilota, vengono previsti progetti pilota condotti secondo criteri procedurali armonizzati, individuati da Terna, anche su proposta degli operatori del settore. La delibera definisce che i progetti pilota possono riguardare:

- la partecipazione a MSD della domanda e delle unità di produzione ad oggi non abilitate (ivi inclusi i sistemi di accumulo che sono equiparati alle unità di produzione);

- l'utilizzo di sistemi di accumulo, in particolare in abbinamento a unità di produzione rilevanti abilitate alla partecipazione a MSD al fine di ottimizzare la fornitura di risorse di dispacciamento nel rispetto dei requisiti previsti dal Codice di rete;

- le modalità di aggregazione delle unità di produzione e di consumo, secondo perimetri geografici di aggregazione in coerenza con il modello di rete utilizzato dall'algoritmo per la selezione delle offerte accettate su MSD in modo tale che la movimentazione delle unità non violi i vincoli di rete. Con riferimento alle possibili aggregazioni, la delibera prevede che possono essere costituiti aggregati, denominati UVA (unità virtuali abilitate) nel rispetto dei perimetri definiti da Terna e, in particolare:

a) unità virtuali abilitate di produzione (UVAP), caratterizzate dalla presenza di sole unità di produzione non rilevanti (siano esse programmabili o non programmabili), inclusi i sistemi di accumulo;

b) unità virtuali abilitate di consumo (UVAC), caratterizzate dalla presenza di sole unità di consumo;

c) unità virtuali abilitate miste (UVAM), caratterizzate dalla presenza sia di unità di produzione non rilevanti (siano esse programmabili o non programmabili), inclusi i sistemi di accumulo, sia di unità di consumo;

d) unità virtuali abilitate nodali (UVAN), caratterizzate dalla presenza di unità di produzione rilevanti oggetto di abilitazione volontaria e/o non rilevanti (siano esse programmabili o non programmabili), ed eventualmente anche di unità di consumo, sottese allo stesso nodo della rete di trasmissione nazionale;

- le modalità per la remunerazione dei servizi ancillari attualmente non remunerati esplicitamente (ad esempio, la regolazione di tensione); sono quindi esclusi i servizi di riserva primaria, riserva secondaria, riserva terziaria, risoluzione delle congestioni e bilanciamento;

forme di approvvigionamento a termine delle risorse di dispacciamento, da espletare secondo procedure concorrenziali. Il provvedimento evidenza anche i criteri minimi che devono essere rispettati ai fini dell'ammissibilità dei progetti pilota relativi alla partecipazione delle unità di consumo e delle unità di produzione oggetto di abilitazione volontaria. Si definisce anche per le diverse casistiche quale sia la controparte per la fornitura delle risorse di dispacciamento (coincidente o meno con l'aggregatore, ossia il Balance Service Provider - BSP) e si esplicitano le modalità di valorizzazione degli sbilanciamenti effettivi. La delibera 300/2017/R/eel prevede che i progetti pilota individuati da Terna siano sottoposti a consultazione preventiva con gli operatori; la consultazione dovrà recare il regolamento secondo il quale sarà gestito il progetto pilota (inclusivo dei requisiti tecnici e delle modalità per la richiesta di abilitazione delle nuove risorse a MSD) nonché una relazione tecnica che illustri il progetto e motivi le scelte effettuate. Al termine della consultazione, i progetti pilota sono inviati da Terna all'Autorità per l'approvazione. I progetti pilota, ove non diversamente specificato, sono basati sull'attuale classificazione delle unità di produzione e di consumo, ivi incluso il concetto di rilevanza per la partecipazione ai mercati, al fine di consentirne l'avvio in tempi brevi senza richiedere significativi interventi operativi sui sistemi per la gestione del dispacciamento; sono tuttavia permesse forme di aggregazione ulteriori rispetto a quelle già consentite, sia con riferimento alle unità, rilevanti e non rilevanti, sottese allo stesso nodo della rete di trasmissione nazionale, sia con riferimento alle unità non rilevanti, di produzione e di consumo. I progetti pilota, a seguito della definizione del nuovo Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico (TIDE), dovranno essere resi conformi ai vari aggiornamenti del Codice di rete che saranno conseguentemente predisposti da Terna. Nell'ambito della fase di attuazione pilota definita dalla delibera, l'Autorità ritiene infine che il GSE e l'Acquirente Unico non possano avere accesso a MSD tenendo conto del loro ruolo sistemico. La delibera prevede che Terna:

- entro il 30 giugno 2017 proponga all'Autorità almeno un progetto pilota relativo alla partecipazione a MSD della domanda;

- entro il 31 luglio 2017 proponga all'Autorità almeno un progetto pilota relativo alla partecipazione a MSD delle unità di produzione attualmente non abilitate, inclusi i sistemi di accumulo ad esse assimilati;

- invii all'Autorità, con cadenza trimestrale, una relazione recante l'elenco dei progetti pilota proposti dagli operatori nel corso del trimestre, corredato da un giudizio sintetico sulla loro fattibilità e utilità prospettica per il sistema elettrico;

- presenti all'Autorità, con cadenza trimestrale e per tutta la durata dei progetti pilota, una relazione che illustri i risultati ottenuti fino a quel momento.

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