Cinque milioni e 400 mila euro all’Emilia-Romagna per realizzare interventi urgenti contro il dissesto idrogeologico: i primi fondi per il Piano regionale di messa in sicurezza del territorio arrivano dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che ha approvato un programma nazionale di opere pubbliche che vale 50 milioni (leggi qui).
Le risorse assegnate all’Emilia-Romagna riguardano quattro interventi nelle province di Parma e Forlì Cesena. A Parma è destinato 1 milione e 400 mila euro per il rifacimento del ponte della Navetta, crollato in seguito all’evento di piena del 12,13 e 14 ottobre 2014.
Per la provincia di Forlì-Cesena i lavori riguardano il potenziamento delle strutture arginali dei canali Venone e Vena Madonnina (1 milione 900 mila euro); la costruzione della cassa di laminazione arginata ed annesse opere idrauliche di regolazione a servizio del canale Madonnina (1 milione 500 mila euro); lavori urgenti di manutenzione straordinaria del canale di bonifica Madonnina a difesa delle abitazioni limitrofe (600 mila euro).
Si tratta di un primo, importante passo nella road map contro il dissesto idrogeologico che abbiamo definito con i ministeri - afferma l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -. Questi fondi costituiscono un’anticipazione del piano complessivo di messa in sicurezza del nostro territorio, più volte colpito da ondate di maltempo eccezionali, e permettono di realizzare quattro interventi urgenti nelle province di Parma e Forlì-Cesena. Si tratta di risorse consistenti, perché quasi il 10% della cifra stanziata a livello nazionale è stata destinata alla nostra regione, ma è solo il primo tassello.
IL PIANO DECENNALE. La definizione di un piano decennale per la mitigazione del rischio idrogeologico tra Regione Emilia-Romagna e Ministero dell’Ambiente dovrebbe avvenire nelle prossime settimane.
Si tratta di un piano di interventi, condivisi con l’Unità di missione nazionale per il dissesto Italia Sicura, che per l’Emilia-Romagna vale 900 milioni di euro in dieci anni - ha precisato Gazzolo -. La difesa del suolo è una priorità per il Paese e per la nostra regione, e proprio perché la consideriamo irrinunciabile abbiamo aumentato di oltre il 40% le risorse di bilancio destinate al dissesto idrogeologico e alla protezione civile. Stiamo già realizzando gli interventi prioritari - ha aggiunto l’assessore - e con il territorio condivideremo la programmazione futura.
PIANO RISCHIO ALLUVIONI e GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO. Oltre al piano decennale, la Regione si dovrebbe dotare anche di un Piano di gestione del rischio alluvioni e dovrebbe aggiornare il Piano di gestione del distretto idrografico, strumenti che saranno approvati - come richiede l’Europa - entro dicembre.
Il primo strumento individua le azioni necessarie per affrontare le criticità idrauliche del territorio, dalla prevenzione e protezione alla gestione in fase di emergenza. L’obiettivo è quello di ridurre le conseguenze che i fenomeni alluvionali hanno sulla sicurezza dei cittadini, l’ambiente e il patrimonio culturale, migliorare la conoscenza e diminuire l’esposizione al rischio. Norme, interventi, buone pratiche per guardare ai corsi d’acqua come spazi da preservare e da rispettare.
Il Piano di gestione del distretto idrografico è invece il documento che mette a punto le misure per la tutela e la salvaguardia di tutte le acque: fiumi, laghi, mare, lagune salmastre e acquiferi sotterranei, con l’obiettivo di prevenirne e ridurne l'inquinamento, promuoverne l'utilizzo sostenibile, proteggere l'ambiente, migliorare le condizioni degli ecosistemi acquatici e mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità.