Troppi ritardi, stop burocratici e opere ferme nella prevenzione dei dissesti idrogeologici. Anac interviene sui Commissari per il dissesto al fine di spingere i lavori e garantire che gli stanziamenti siano davvero utilizzati superando le impasse e evitando nuove emergenze.
Da parte dell’Autorità è stata avviata un’indagine conoscitiva dettagliata, regione per regione, così da appurare le cause di ciò che sta bloccando i lavori, e favorirne il più in fretta possibile la ripartenza, anche affiancando la regione nella risoluzione delle procedure complesse. Un po’ come sta già avvenendo in Emilia Romagna con la vigilanza collaborativa a fianco della struttura commissariale del generale Figliuolo.
Diffusa inefficacia delle misure adottate
“Anac si muove in via proattiva per sollecitare le pubbliche amministrazioni alla tempestiva realizzazione di opere fondamentali, quali quelle necessarie per evitare emergenze e ridurre i rischi idrogeologici”, dichiara il presidente dell’Autorità Anticorruzione Giuseppe Busía. “Vogliamo evitare che i fondi stanziati vengano spesi in ritardo o sprecati. L’indagine conoscitiva aperta vuole individuare i possibili rallentamenti ed affiancare le amministrazioni così da risolvere in tempi rapidi gli intoppi. Una sorta di vigilanza collaborativa preventiva”.
L’Autorità collabora già per riparare i danni prodotti dalle emergenze idrogeologiche, lavorando con i commissari Figliuolo in Emilia e le altre Regioni colpite, sia con il commissario Legnini ad Ischia. Hanno già espresso interesse ad una collaborazione più fattiva le regioni Campania, Toscana, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Basilicata.
“Vogliamo fare di più e muoverci in via preventiva, perché tali disastri non si ripetano, e i rischi siano ridotti”, aggiunge il Presidente Busía. “Purtroppo rileviamo una diffusa inefficacia delle misure finora adottate, con scarsa capacità di spesa e di realizzazione dei progetti, con interventi di natura prevalentemente emergenziale e non preventiva”.
Le tabelle con i dati dal 1999 a novembre 2023
Partendo dai dati sugli appalti rinvenibili dalla Banca dati dell’Autorità nazionale anticorruzione sono stati operati approfondimenti attingendo anche dai rapporti e dalle banche dati aperte degli Istituti scientifici nazionali – in particolare ISPRA – e tenendo in considerazione quanto rapportato dalla Corte dei Conti in diverse sue deliberazioni sull’argomento.
Ad oggi la situazione, come fornita dall’analisi statistica della banca dati Rendis - che è lo strumento ufficiale che normativamente deve essere popolato dalle Amministrazioni per l’acquisizione dei finanziamenti - relativa a tutti gli interventi sui dissesti (non solo alluvioni), quale che sia il loro stato attuale di avanzamento (siano essi in fase di studio, in corso di progettazione, con lavori aggiudicati, in corso di esecuzione, ultimati, eccetera) è sintetizzata nelle tabelle con dati dal 1999 a novembre 2023.