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Dissesto idrogeologico, dal Cipe 550 milioni

Per un Piano di interventi prioritari e tempestivamente cantierabili relativi alle aree metropolitane e urbane con un alto livello di popolazione esposta

lunedì 23 febbraio 2015 - Redazione Build News

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Circa 550 milioni di euro contro il dissesto idrogeologico. Lo ha deciso, nella seduta di venerdì scorso, il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), che a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione 2014 – 2020, ha assegnato 450 milioni di euro per un Piano di interventi individuati come prioritari per livello di rischio e tempestivamente cantierabili, relativi alle aree metropolitane e le aree urbane con un alto livello di popolazione esposta. Altri 100 milioni sono destinati al Ministero dell’Ambiente per finanziare la progettazione.

D'ANGELIS (ITALIASICURA): SVOLTA CONCRETA. “Una svolta, molto concreta, con soldi veri, la prima nella lunga storia del dissesto in Italia che ci permette di poter e finalmente iniziare l'opera di prevenzione da frane e alluvioni. Per il contrasto al dissesto idrogeologico, il Governo ha stanziato 700 milioni di euro immediatamente disponibili e spendibili (600 milioni per 156 interventi nelle 14 città metropolitane e 100 milioni per il fondo progettazioni)”, sottolinea Erasmo D’Angelis, Coordinatore della Struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura contro il dissesto idrogeologico.

“Da Genova a Milano, da Firenze a Roma, da Cagliari a Messina, partiranno tutti i progetti oggi immediatamente cantierabili. A fine marzo con l'approvazione del collegato ambientale saranno disponibili altri 400 milioni per un'altra serie di opere attese da decenni, alcune anche da 48 anni", ha ricordato D'Angelis.

I primi 700 milioni di euro stanziati venerdì dal CIPE sono parte di un piano stralcio del valore di 1,1 miliardi di euro per la riduzione del rischio idrogeologico nelle aree urbane e si inserisce, a sua volta, nel più ampio piano nazionale 2015-2020, composto da un lungo elenco di circa 7 mila opere per un fabbisogno stimato per 20.5 miliardi, il 90% delle quali ancora da progettare o con progetti ancora molto lontani dal cantiere, che verrà finanziato con i fondi Coesione e sviluppo del ciclo 2014-20, fondi regionali ed europei. Interventi strutturali come canali scolmatori o casse di espansione accanto a opere di rinaturalizzazione come quelle dei "contratti di fiume" di lungo periodo.

MONITORAGGIO. L’avanzamento delle opere, inoltre, sarà sottoposto a un rigido monitoraggio da parte del Governo e la Struttura di missione ha già avviato un accordo con l'Autorità anticorruzione, guidata dal dottor Raffaele Cantone. La novità assoluta europea è il controllo popolare: ogni cittadino potrà verificare lo stato di avanzamento di ogni cantiere dal sito italiasicura.governo.it. I finanziamenti verranno affidati ai Presidenti delle Regioni, nella loro veste di Commissari di Governo che dovranno rispettare il cronoprogramma presentato.

“Finalmente c’è un percorso chiaro, ci sono le regole condivise, i criteri e soprattutto le risorse economiche. Nessuno ha la bacchetta magica ma il risultato raggiunto oggi – ha concluso D’Angelis – è la risposta migliore al dolore di tanti italiani che hanno subito danni e tutta la pubblica amministrazione da oggi si infila gli stivali di gomma per toglierseli al collaudo delle opere”.

RICOSTRUZIONE POST SISMICA NELLA REGIONE ABRUZZO. Il Cipe ha inoltre assegnato 1.126,5 milioni di euro per la prosecuzione degli interventi di ricostruzione degli immobili privati distrutti o danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 nella Regione Abruzzo, in base alle somme stanziate dal decreto legge n. 43/2013, dalla legge di stabilità n. 147/2013, dal decreto legge n. 133/2014, e dalla legge di stabilità n. 190/2014, di cui: 802,5 milioni di euro per il Comune di L’Aquila; 192,2 milioni di euro per gli altri 56 comuni del cratere; 131,7 milioni di euro per i comuni fuori del cratere.

Sono stati anche assegnati 6,9 milioni di euro per servizi di natura tecnica e assistenza qualificata sia in favore delle amministrazioni del territorio direttamente coinvolte nelle attività di ricostruzione (gli Uffici speciali), sia in favore della Struttura di missione.

Inoltre dopo una ricognizione delle risorse residue sono stati assegnati 86,3 milioni di euro a copertura di anticipazioni garantite dal Commissario delegato per la ricostruzione.

PROGETTO DEFINITIVO STRADA STATALE N. 260. Il Comitato ha approvato anche il progetto definitivo dei lavori per la Strada Statale n. 260, “Picente”, dorsale stradale interna “Rieti – L’Aquila – Navelli”. lotto 3: da San Pelino a Marana di Montereale, di circa 4,3 km e dal costo di circa 24,6 milioni di euro.

Sono stati individuati interventi da revocare nel settore trasporti rapidi di massa (legge 211/92) e assegnazione risorse Città Metropolitana di Milano per intervento relativo alla "Riqualificazione tranvia extraurbana Milano-Limbiate" 1° lotto funzionale: Milano Comasina-Deposito Varedo, consentendo di recuperare all’opera tutti gli stanziamenti delle somme residue finite in perenzione amministrativa.

FONDO SVILUPPO E COESIONE (FSC). Il Comitato ha preso atto delle rimodulazioni degli interventi regionali a valere sul FSC 2007-2013, operate da Regione Siciliana, Campania, Basilicata, Puglia e Sardegna, come richiesto dal punto 2.3 della delibera CIPE 21/2014, oltre che della sostituzione di interventi operata dalla Regione Basilicata a valere sul FSC 2007-2013 e della riprogrammazione del Programma attuativo regionale (PAR) della Liguria, a valere sul FSC 2007-2013, ai sensi del punto 2.1 della delibera CIPE n. 41/2012. La delibera 21/2014, che ha definanziato numerosi interventi regionali non appaltati, prevede che la riassegnazione alle Regioni - nell’ambito della programmazione 2014-2020 - delle risorse disimpegnate, decurtate del 15%, avvenga a condizione che sia concordato con la Presidenza del Consiglio un dettagliato elenco di progetti cantierabili, per i quali le obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV) siano assunte entro il 31 dicembre 2015.

PIANO PER IL SULCIS. Il Cipe ha approvato in via definitiva il Piano per il Sulcis - Regione Sardegna, cui vengono destinati complessivamente 127,7 milioni di euro, già assegnati in via programmatica con la delibera CIPE n. 93/2012, a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2007-2013. Di questi, 72 milioni di euro sono destinati a infrastrutture puntualmente individuate, mentre 55,7 milioni di euro sono destinati a incentivi, ricerca, opere per la valorizzazione dei luoghi e dotazioni per le competenze, e assistenza tecnica. Gli interventi specifici saranno individuati a conclusione di un invito a presentare proposte.

CONTRATTI DI SVILUPPO. Con 250 milioni di euro vengono rifinanziati i Contratti di sviluppo, a valere sulle risorse nazionali del Fondo sviluppo e coesione (FSC) 2014-2020. I Contratti favoriscono la realizzazione di investimenti di rilevanti dimensioni, proposti da imprese italiane ed estere nel settore industriale, turistico e della tutela ambientale e dovranno essere approvati dal MISE entro il 31 dicembre 2018, a pena di revoca dell’assegnazione.

REGOLAMENTO DEL FONDO DI GARANZIA. Il Cipe ha dato il via libera al regolamento del Fondo di garanzia - di cui all’articolo 27 della nuova legge sulla cooperazione internazionale (legge n. 125/2014) - a copertura dei finanziamenti agevolati concessi alle imprese italiane che istituiscono imprese miste nei Paesi partner in via di sviluppo (paesi poveri ad alto debito, paesi meno avanzati, paesi ritenuti strategici nella Cooperazione allo sviluppo dell’Italia) con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.

10 MILIONI A TRE PROGETTI DI RICERCA A VALERE SUL FISR. Infine il comitato ha assegnato 10 milioni di euro a tre progetti di ricerca a valere sul Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) distribuiti come segue:

a) Progetto “PHD Cibo e sviluppo”, 6 milioni di euro, attuato dalla CRUI (Conferenza Rettori Università Italiane) per accompagnare lo svolgimento di dottorati di ricerca in imprese agricole affiliate alla Coldiretti;

b) Progetto “Cluster tecnologici nazionali: completamento della copertura delle aree di interesse strategico”, 3 milioni di euro, per finanziare progetti di ricerca nei settori Energia, Economia del Mare, Patrimonio culturale, Made in Italy;

c) Progetto “Social Impact Finance – Una rete per la ricerca”, 1 milione di euro, per finanziare un progetto di ricerca per sviluppare modelli di innovazione finanziaria.

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