Con una nota inviata al direttore del Fatto Quotidiano, il direttore di Italia sicura, Mauro Grassi (foto), fornisce alcune precisazioni in riferimento all’articolo “Per il dissesto idrogeologico nel 2015 solo 50 milioni” a firma di Marco Palombi.
Grassi ricorda innanzitutto che “forse per la prima volta nel nostro paese, questo Governo ha scelto di investire nella prevenzione dal rischio idrogeologico, varando un Piano da 1300 milioni che interessa alcuni dei punti più critici del Paese (in primis le città metropolitane come Genova, Milano, Firenze ed altre ancora, ma anche città non metropolitane a rischio elevato come Olbia, Padova, Parma, Pescara ecc.). Le risorse già disponibili per questo piano sono 754 milioni (654 milioni per gli interventi e 100 milioni per un Fondo di progettazione, particolarmente utile in un Paese in cui i progetti sono per larga parte ancora in fase preliminare)”.
Tali fondi “saranno ripartiti nei vari anni secondo il tiraggio economico e finanziario dei lavori, ma sono disponibili già oggi e sostengono l’avvio dei cantieri per 33 importanti opere cittadine. Per la seconda tranche da 600 milioni stiamo lavorando per ottenere l’assegnazione entro l’anno nella Legge di Stabilità o a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione. Non è una ipotesi aleatoria – precisa Grassi - ma è una prospettiva più volte discussa e sostenuta dal Governo e quindi con un alto grado di concretezza”.
I PRESIDENTI DI REGIONE COMMISSARI DI GOVERNO. Quanto alla scelta di nominare i Presidenti di Regione commissari di Governo per la prevenzione del rischio idrogeologico, che a detta del giornalista avrebbe provocato il blocco dei cantieri, il direttore di Italia sicura replica: “a noi risulta esattamente l’opposto e vorremmo per questo ricevere il presunto elenco delle opere bloccate per questa ragione. Per fare solo un esempio su tutti, si può far riferimento a quanto avvenuto in Calabria, in un cantiere simbolo di un’Italia bloccata come quello sul Crati a Sibari, paralizzato per ben due volte e per due volte sbloccato. Ma nell’intera Calabria su 220 milioni di interventi programmati nel luglio del 2014 abbiamo trovato solo 5 cantieri avviati per circa 5 milioni. (...) con il Presidente di Regione Commissario di Governo sono stati avviati entro il 2014 ben 44 cantieri per circa 54 milioni e nei primi 6 mesi del 2015 apriranno altri 88 cantieri per 96 milioni. Con uno sguardo a tutta l’Italia e con riferimento ai vecchi stanziamenti del periodo 2000-2010, nel periodo di attività di #Italiasicura istituita nel maggio 2014, sono stati avviati 642 cantieri per 1049 milioni”.
PIANO NAZIONALE. Per quanto riguarda il “Piano Nazionale che sarà finanziato con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, con fondi dalla Legge di Stabilità, con fondi europei e con fondi regionali, che non si perderanno fra mille rivoli e fra mille soggetti attuatori ma saranno tutti programmati in un unico piano e con un unico modello di governance e di monitoraggio, ci stiamo lavorando seriamente e quotidianamente. Stiamo puntando ad aggiungere ai 1300 milioni del Piano stralcio già varato altri 7 miliardi per i prossimi cinque anni. In tutto circa 8.3 miliardi che rappresenta, all’incirca, la cifra programmata dai precedenti Governi in 15 anni sul dissesto idrogeologico”.
Tale piano “prevedendo un’occupazione diretta indiretta e indotta di circa 20 mila unità per miliardo (e non 7 mila come si sostiene nell’articolo), è in grado di attivare circa 160 mila occupati distribuiti ovviamente nell’arco del periodo di realizzazione”.