Le pratiche di finanziamento avviate con la Bei dalla ex Struttura di missione per il contrasto al dissesto idrogeologico, le cui funzioni sono andate al ministero dell'ambiente, “non hanno dato luogo ad alcuna formalizzazione, essendo emerse alcune problematiche attuative e nodi ostativi. Sulla base delle considerazioni esposte e tenuto conto che le risorse assegnate in bilancio sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno individuato, non si è ritenuto necessario ricorrere, in questa fase, al mutuo Bei. Sarà comunque possibile valutare il ricorso al mutuo Bei qualora perverranno nuovi progetti cantierabili non finanziabili sulla base delle risorse disponibili”.
Lo ha detto il sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo rispondendo, in VIII commissione alla Camera, ad una interrogazione a prima firma Chiara Braga (Pd).
Micillo ha rammentato che la legge di Bilancio 2017 ha previsto un Fondo per gli investimenti infrastrutturali, anche nei settori della difesa del suolo e del contrasto al dissesto idrogeologico. Con queste risorse il dpcm di riparto andrà a finanziare 28 progetti per un importo di 224 milioni.
“Che fine hanno fatto i fondi Bei (Banca Europea per gli Investimenti) previsti per finanziare gli interventi contro il dissesto idrogeologico nel Centro Nord? La risposta del Ministero alla mia interrogazione urgente in Commissione Ambiente ha dell’incredibile. Si dice che quelle risorse non servono, che ce ne sono gia’ abbastanza e che ‘sara’ comunque possibile valutare il ricorso al mutuo Bei qualora perverranno nuovi progetti cantierabili non finanziabili sulla base delle risorse disponibili'”, commenta Chiara Braga.
“Mentre Salvini chiede 40 miliardi per mettere in sicurezza il territorio il ministro Costa dice ‘no grazie’ al prestito di 800 milioni gia’ sottoscritto con la Bei dal Ministero dell’Economia e bloccato a livello tecnico proprio dal Ministero dell’Ambiente. Si bloccano interventi gia’ cantierabili, condivisi con le Regioni dalla struttura di missione Italia Sicura soppressa da questo Governo, perche’ si vuole verificare ‘l’attualita’ della programmazione e evitare doppi finanziamenti’. Una follia detta da un Ministero che, per legge, ha sempre espresso il concerto sulle attivita’ di pianificazione, programmazione e ripartizione delle risorse”. Cosi’ Chiara Braga, capogruppo Dem in Commissione Ambiente.
“La verità - aggiunge la deputata Pd - e’ che si sta verificando quanto temevamo fin dall’inizio: sopprimere dall’oggi al domani Italia Sicura, riportare la titolarita’ al Ministero dell’Ambiente senza preoccuparsi di dare continuita’ alle politiche in corso, sta rallentando e bloccando tutti gli interventi di messa in sicurezza del territorio, a danno proprio di quelle realta’ che invece hanno bisogno di risposte urgenti ed efficaci, come dimostrano anche le tragedie di questi giorni”.
“Siamo di fronte a un Governo approssimativo e irresponsabile, che pensa solo ad additare colpevoli, anziche’ risolvere i problemi. Chiediamo al Ministro dell’Ambiente Costa e al Presidente Conte- conclude Chiara Braga – di correggere in fretta la rotta, noi siamo pronti a dare il nostro contributo nel rispetto delle comunita’ colpite dai danni ingenti di questi giorni e nell’interesse del nostro Paese”.